Christian Panucci, per Parma-Roma e la lite Vucinic-Perrotta. Er Grinta, dove sei?

 Non solo Parma-Roma a richiamare alla memoria Christian Panucci ma anche la recente lite in campo tra Mirko Vucinic e Simone Perrotta nella gara persa dai giallorossi contro la Sampdoria. Che fine ha fatto il difensore ligure, classe 1973, dopo aver detto addio al calcio giocato? Ancora poco chiari i motivi del ritiro di Panucci che, lo scorso 23 febbraio 2010 ha deciso – di comune accordo con la società ducale – di rescindere il contratto che lo legava al Parma per motivi strettamente personali. Si era accennato a una divergenza inconciliabile tra il difensore e l’allenatore gialloblu, Francesco Guidolin, scaturita da differenti opinioni tattiche e poi sfociata in caratteri troppo dissimili per trovare una convergenza. In Emilia, Panucci decise di sbarcare lo scorso 30 luglio 2009 dopo la scadenza del contratto che lo aveva legato alla Roma per le precedenti otto stagioni. Tifoso, trascinatore, riferimento, amico e sostenitore: il terzino, con la maglia capitolina, è stato in grado di garantire un supporto eccellente, di indossare con merito la fascia di Capitano, di farsi apprezzare dalla tifoseria per quelle doti – generosità e sacrificio, determinazione e agonismo – che tanto scaldano i cuori di ogni sostenitore. Carlo Zampa, a motivare quanto detto, lo soprannominò Er Grinta. Da allora, quel nomignolo non s’è più staccato dalla divisa giallorossa di Panucci.

Ranieri: “Roma, il futuro è gente che dà il 110%, voglio realizzare i sogni dei tifosi”

 Il futuro della Roma nelle parole di Claudio Ranieri, che non inaugura ancora il calciomercato ma ci va vicino. Tosto, il testaccino: tecnico in grado di prendere in mano – a inizio stagione – una squadra svuotata e incapace di reazione e portarla fino alla volata scudetto. Se la presenza del tecnico romano sulla panchina capitolina non è in discussione – ci mancherebbe – è pur vero che la società capitanata da Rosella Sensi dovrà intervenire sul mercato per allestire una rosa in grado di competere almeno su due fronti. Il campionato e la Champions League. In tal senso Ranieri – evitando di fare nomi e indicare in alcun modo preferenze personali – ha tuttavia segnato la rotta da seguire. Consapevole della situazione finanziaria della Roma, il mister ha precisato che le squadre si fanno “in relazione alle disponibilità economiche della rispettiva dirigenza“.

Calciomercato Roma: Burdisso, Mexes, Doni

 Il calciomercato della Roma terrà banco, eccome. Philippe Mexes, Nicolas Burdisso e Alexander Doni: per ora, gli occhi sono puntati soprattutto in difesa dove, se da un lato si punta a trattenere l’argentino dopo lo straordinario campionato fin qui disputato (in coppia con Juan, la dimensione ideale), dall’altro occorre fare i conti con due certezze. La prima, Alexander Doni non sembra più rientrare nei piani del club capitolino che proverà – in contropartita o attraverso la cessione definitiva del caretllino – a sistemare l’estremo difensore altrove. La seconda interessa nello specifico Philippe Mexes che, volente o nolente, farà i suoi conti, tirerà le somme e cercherà di capire. Quanto sia il caso di fare panchina alla Roma o quanto sia opportuno cedere alle lusinghe di club blasonati. Il Milan e la Juventus su tutti. Cerchiamo di metter ordine e raccontare i fatti per come, ad oggi li si conosce.
DONI. Il brasiliano è la seconda scelta di Ranieri, il sostituto di Julio Sergio ma anche una minaccia avvertita più dai tifosi della Roma (che non ne possono più) che dai calciatori avversari. In una situazione del genere, il nuovo ruolo di panchinaro cui Doni ha dovuto adattarsi sta sicuramente stretto al carioca che, nonostante tutto e per non turbare l’ambiente in un momento cruciale della stagione, ha evitato di fare polemiche. Il futuro del portiere sembra sempre più lontano da Roma: non solo per il fatto che a corteggiare Doni ci sono club (soprattutto inglesi) del calibro di Arsenal, Tottenham e Manchester United ma anche perchè, co la cessione dell’estremo, i giallorossi potrebbero fare cassa in vista della campagna acquisti di rafforzamento. A prescindere da come andrà la volata scudetto, i capitolini giocheranno in ogni caso la Champions League.

Roma-Settore giovanile: vincono Primavera, Allievi e Giovanissimi

 La Roma dei piccoli continua sorridere. Nel week-end scorso, hanno vinto tutte le squadre del settore giovanile giallorosso. La Primavera ha superato il Napoli fuori casa, mentre Allievi e Giovanissimi hanno battuto rispettivamente Figline e Isola Liri.
I ragazzi di De Rossi andavano in terra campana, con la qualificazione ai play-off come prima classificata del girone F, già in tasca. Ma ciò non interessava al tecnico giallorosso che contro i partenopei metteva in campo la migliore formazione possibile facendo riposare il solo Scardina, che veniva sostituito da Montini. Ne veniva fuori una partita a senso unico che si chiudeva con il risultato finale di 4-0 per la Roma. Le reti si suddividevano in due per tempo. Nel primo andavano a segno Malomo e Montini, mentre nella ripresa trovavano la via del gol Sciarra e Stoian. La Roma conquistava così la sua ventesima vittoria in campionato su venticinque partite giocate, segno evidente di una supremazia nel proprio girone di appartenenza che non è stata mai messa in discussione, neanche quando per pura stanchezza i ragazzi di De Rossi hanno perso qualche partita come successo due settimane fa nel derby con la Lazio. Gli Allievi di Stramaccioni imbattuti da inizio stagione e trionfatori nel torneo “Beppe Viola”, nell’ultima giornata della regular-season facevano visita al modesto Figline superato in trasferta per 4-1. Le reti dei giallorossi sono state realizzate da Sabelli nel primo tempo e da Bezziccheri, Caprari e Caratelli nella ripresa. Domenica scatteranno i play-off che porteranno all’assegnazione dello Scudetto di categoria. 

Trigoria, Roma: per Totti spot Unicef e allenamento. Sini con la prima squadra

 Unicef e calcio, Francesco Totti il trade union. Roma a Trigoria con il sole. Diciotto gradi e un cielo limpido ad accompagnare l’allenamento dei giallorossi in vista della trasferta di Parma. La seduta del mercoledì si fa notare per le defezioni: assenti sul terreno del Fulvio Bernardini sia Daniele De Rossi che David Pizarro, mancano pure Simone Perrotta e Julio Baptista. Chi, invece, torna regolarmente a disposizione di Claudio Ranieri è Mirko Vucinic che pare in ripresa rispetto all’affaticamento che ne ha suggerito il riposo nel corso della sessione di ieri. Si comincia alle 10.30 con l’incitamento di un gruppo composto da una trentina di tifosi: tra gli uomini alle dipendenze del testaccino, anche il difensore della Primavera Simone Sini mentre per Francesco Totti s’è trattato di una mattinata intesa, visto che la sveglia del Capitano è suonata all’alba per presenziare – alle otto spaccate – ad un appuntamento benefico con l’Unicef (spot a Trigoria).

Allenatori Roma: William Garbutt, primo “Mister”…

 William Garbutt, nato ad Hazel Grove in Inghilterra il 9 gennaio 1883, fu il primo allenatore della storia dell’AS Roma.
Garbutt allenò la squadra capitolina per due stagioni, dal 1927 al 1929 e fu fortemente voluto dal primo presidente giallorosso Italo Foschi che riuscì a strapparlo al Genoa dove aveva appena conquistato il tricolore.
Nel suo primo anno sulla panchina della Roma, Garbutt si piazzò all’ottavo posto nel Girone B Divisione Nazionale e vinse la Coppa CONI, antenata della Coppa Italia. Alla fine della seconda e ultima stagione da allenatore della Roma, l’inglese concluse il campionato al terzo posto nel Girone A Divisione Nazionale.
Garbutt fu il primo di una lunga serie di allenatori stranieri della storia giallorossa e nell’arco della sua carriera allenò anche Napoli, Athletic Bilbao e Milan. In realtà nel campionato italiano legò il suo nome a quello del Genoa CFC, prima società calcistica italiana e con lui la prima a servirsi di un allenatore professionista. Al suo arrivo in Italia, venne salutato come Mister Garbutt: di qui, secondo gli storici del calcio, l’appellativo Mister con cui vengono chiamati i tecnici del pallone. 

Radio romane: tregua per l’amore della Roma

 Da Il Romanista:

«Conta soltanto la Roma». E in nome di questo, ieri, c’è stato il giorno che ha cambiato – forse per sempre – la storia delle radio romane. A raccontare come si sia arrivati a un giorno tanto importante (si vocifera che molti automobilisti nel traffico si siano addirittura fermati per godersi un momento simile) è Riccardo Angelini, per tutti i tifosi romanisti Galopeira, che la mattina è in onda con Mario Corsi e Jonathan Calò sulle frequenze di Centrosuonosport. «Quello che è successo – racconta – nasce dall’ennesima intuizione geniale di Mario. Lunedì ha avuto quest’idea che poi è diventata realtà, grazie all’adesione di molti. Ha pensato di mettere da parte, lui per primo, tutte le divisioni personali per cercare di ricompattare l’ambiente e, ripeto, mi è sembrata una grande decisione».

Parma-Roma: Vucinic ci sarà

 Da Il Romanista:

La Roma è ripartita. E’ iniziato il conto alla rovescia per Parma. I giallorossi si sono messi alle spalle la sconfitta contro la Samp, o almeno ci provano. Ora hanno tutta una settimana per ricaricare le energie mentali e per restare aggrappati ad un sogno diventato terribilmente difficile realizzare. Con il pericolo dietro l’angolo di mollare dal punto di vista psicologico e di pensare troppo presto alle vacanze. Ad aiutare il gruppo romanista ci ha pensato una giornata poco primaverile con la pioggia a bagnare il terreno di Trigoria.

Scudetto, la Roma ci crede ancora

 Da La Gazzetta dello Sport:

Se qualcuno nella Roma avesse ancora voglia di sorridere, si potrebbe sintetizzare il discorso tecnico e dirigenziale alla squadra citando Alberto Sordi: «Chi si estranea dalla lotta…» e via rimeggiando. Invece a Trigoria non è più il tempo del buonumore. Tutta colpa della Samp, dell’arbitro Damato, del destino cinico e baro che si accanisce sempre contro i colori giallorossi, urla quella fetta di città incattivita. Crederci In realtà, la mezz’ora di colloquio che prima i dirigenti e poi Claudio Ranieri ha fatto alla squadra è stata improntata a sano pragmatismo. Il d.s. Daniele Pradè, il responsabile dell’area tecnica Bruno Conti e il coordinatore Gian Paolo Montali hanno usato parole intelligenti per spronare un gruppo col morale sotto i tacchetti. «Siete stati bravissimi, avete portato avanti una stagione eccezionale, ma non dovete mollare adesso. Dobbiamo crederci fino in fondo perché il discorso scudetto non è ancora chiuso. Occhio però: niente vittimismi e continuate ad aiutare gli arbitri come avete fatto quest’anno».

Barcellona-Inter: Roma, si fa il tifo per l’ex Guardiola

 Da Il Romanista:

Bando alle ipocrisie. Altro che tifare per le squadre italiane, stasera (ore 20.45 Rai 1, Mediaset Premium e Sky) i romanisti si sentiranno tutti un po’ catalani e proveranno a spingere il Barcellona verso la “remuntada”. Perché? Per tanti motivi. Per la rivalità sportiva, per un possibile contraccolpo sul campionato della eventuale eliminazione dei nerazzurri, per un modo di intendere il calcio più affine ai blaugrana.

La Roma scende in piazza

 Da Il Messaggero:

Venerdì, intorno alle ore dieci, appuntamento a via Allegri, davanti alla sede della Federcalcio. O – per evitare eventuali problemi di ordine pubblico – a Trigoria, anche se avrebbe un peso diverso. Una protesta? Forse una rivolta. Diciamo una manifestazione per la Roma che, secondo la piazza, contro la Sampdoria è stata derubata. La protesta coinvolge molti tifosi, singoli o gruppi, televisivi, radiofonici o da stadio. Ognuno andrà per conto proprio, qualcuno in rappresentanza della Curva. La cosa è di tale portata, che è difficile far finta di nulla, con la Questura che sta monitorando attentamente la situazione in attesa di avere una richiesta ufficiale.