Roma, Julio Sergio verso il posto da titolare con il Bari

 Questo è l’articolo riportato oggi su Epolis, con Ranieri che avrebbe promosso Julio Sergio titolare al posto di Doni.

Tre brasiliani ed un romeno. Non è l’inizio di una barzelletta e nemmeno il titolo di un film che si rifà a “Quattro bassotti per un danese”, ma sono i quattro portieri della Roma. In ordine alfabetico: Artur, Doni, Julio Sergio Bertagnoli (i tre brasiliani) e Lobont (il romeno). Tutti e quattro hanno difeso i pali della porta giallorossa in almeno una occasione, ma solo dopo 30 reti incassate in 20 uscite ufficiali e perlomeno un problema fisico a testa, si sarebbe arrivati ad una gerarchia ben più precisa. Claudio Ranieri ed il preparatore dei portieri Sergio Pellizzaro, abituati in questi mesi a dover fare di necessità virtù oppure a sperare volta per volta in recuperi al limite del miracoloso, si sono finalmente trovati nella condizione di poter fare delle scelte. Una di queste è che Doni non sarà più costretto a forzare, perché alle sue spalle c’è un portiere come Julio Sergio che garantisce una certa affidabilità e non ha combinato disastri.

Roma, è Zigic l’alternativa al sogno Van Nistelrooy

 Riportiamo l’articolo del “Il Romanista” sulla missione del ds Pradè a Londra, per seguire il bomber serbo Zigic, in occasione dell’amichevole disputata con la sua nazionale contro la Corea.

Era a Londra ieri pomeriggio Daniele Pradè. Il direttore sportivo giallorosso è volato in Inghilterra per assistere all’amichevole tra la Serbia e la Corea, e per visionare alcuni giocatori serbi. Uno in particolare è una vecchia conoscenza giallorossa, e cioè Nikola Zigic. Classe 1980, ora gioca col Valencia ma nella prima stagione di Spalletti segnò proprio alla Roma con la maglia della  Stella Rossa allenata da Zenga. Ieri è andato bene, segnando il gol vittoria per la Serbia, ma non ha entusiasmato Pradè che sul suo taccuino aveva annotati anche i nomi di Milan Jovanovic e di Milos Krasic, centrocampista del Cska Mosca.

Jeremy Menez:”Roma mia voglio conquistarti”

 Questo è l’articolo del Corriere dello Sport sulla voglia di Jeremy Menez di restare alla Roma.

Solitamente chiuso e riservato, si è aperto, raccontandosi e dimostrando grande personalità. Siamo andati alla scoperta di un talento che può aiutare la Roma a risollevarsi, che è convinto che si possa giocare con tre punte, assicurando che sarà lui quello che si sacrificherà nei recuperi. E’ pronto a scommettere sulla Roma, si prenota per un gol al derby e vorrebbe rigiocarsela tra un paio di mesi contro l’Inter.

Montali: “Caso Juan, non cambiamo idea, conosciamo i nostri diritti”

 Le dichiarazioni rilasciate da Gian Paolo Montali a margine del conviviale organizzato dal Roma Club Campidoglio:
Come procede il suo ambientamento?
“Sono a Trigoria 24 ore al giorno: c’è il rischio di avere un’overdose di colori giallorossi. Scherzi a parte, conosco bene Roma, anche perchè ci sono già stato per tre anni. E’ una città che amo e l’ho scelta per questo. So quale sia il suo potenziale. La mia scelta è stata ben ponderata”.
Che momento sta attraversando la Roma?
“E’ un momento molto importante. La pausa ci è servita per mettere a punto le cose e tracciare quelle che saranno le coordinate da seguire nel prossimo mese. Credo che da qui a gennaio ci giocheremo gran parte del nostro futuro. Pertanto dobbiamo avere una squadra e dobbiamo essere concentrati e determinati, quasi spietati nell’andare alla ricerca del massimo in tutto, sia in campo che fuori. Non possiamo sbagliare nulla. Ci vorranno lucidità, freschezza mentale e atletica, determinazione e consapevolezza visto che nei prossimi due mesi ci giocheremo gran parte del futuro”.

L’attacco senza Totti non riesce a segnare. Per gennaio si cerca una punta

 Mancano 43 giorni al primo gennaio. Poco più di un mese alla riapertura del mercato invernale, quello chiamato di riparazione. E la Roma deve correre ai ripari dopo la scorsa sessione di contrattazioni; i numeri parlano chiaro, Ranieri ha bisogno di un attaccante. Nel campionato in corso, la squadra giallorossa è riuscita a trovare per 19 volte la strada per il gol, quarto miglior attacco dopo Inter, Juventus e Genoa. Ma di tutto il bottino di reti un terzo lo ha segnato solo Francesco Totti; il capitano, infatti, ha siglato 6 reti in 7 giornate giocate, che hanno fruttato undici punti (tutti con Ranieri), per una media di 1,57 punti a gara (2 sconfitte, 3 vittorie e 2 pareggi). Dopo lo stop del giocatore con il 10 sulle spalle e la fascia di capitano al braccio, la Roma ha inanellato tre sconfitte consecutive (a San Siro contro il Milan, in casa contro il Livorno e in trasferta contro l’Udinese).

Totti: “C’è ancora gente che parla a vanvera”

 L’articolo integrale de Il Corriere dello Sport a firma Francesco Totti:

Torno a scrivere sul Corriere dello Sport-Stadio dopo un periodo di pausa dovuto anche al mio infortunio e spero di rientrare presto in campo, già da domenica, per dare il mio contributo alla Roma . In questo periodo trascorso da spettatore il calcio l’ho vissuto in maniera diversa. Da fuori si vedono e si percepiscono situazioni che quando si è in campo e concentrati per giocare non si avvertono. Abbiamo avuto un momento di difficoltà contro il Livorno e l’Udinese, ma sia con il Bologna che in Coppa con il Fulham e infine con l’Inter ci siamo ripresi e abbiamo dato dimostrazione soprattutto di compattezza di gruppo. In questo periodo ho sentito che sono state dette molte cose sulla situazione del mio contratto.

Azionariato Popolare AS Roma: un’organizzazione riconosciuta dall’Uefa sostiene i tifosi giallorossi

 L’azionariato popolare a Roma. Nella mente dei tifosi, il concetto fluttua tra due stereotipi: Barcellona e Real Madrid da una parte, la Colletta del Sistina dall’altra. Come dire, la vetta del mondo e la disperazione. Entrambi i poli confondono le idee. Il progetto dell’Azionariato Popolare AS Roma non si ispira esclusivamente al modello spagnolo. Tantomeno, il suo obiettivo è quello di elemosinare soldi ai tifosi per salvare il club di Trigoria. Dietro allo slogan “Pensa Popolare” e al manifesto dello Zio Sam che chiama a raccolta il popolo giallorosso c’è ben altro. C’è l’idea che il tifoso romanista debba appropriarsi di qualcosa che gli spetti: la Roma. Quella intrapresa dal fondatore dell’Azionariato Popolare AS Roma, Walter Campanile, non è una guerra contro i Sensi. Il progetto non è a scopo di lucro: “Il sogno è quello di vedere la società in mano ai tifosi – ha raccontato Campanile in un’intervista ad AsRomaLive.com -. Tuttavia sarebbe già un successo se il trust venisse riconosciuto in Italia e riuscisse ad entrare in società con una piccola quota“. Cos’è un trust, si chiede il tifoso. “Un gruppo che vuole portare l’azionariato nel proprio club“, spiega Campanile. Da quando il promotore del movimento ha mosso i primi passi, nell’estate romana torrida e torbida per i fatti legati a Fioranelli e al possibile cambio di proprietà, l’Azionariato Popolare AS Roma ha ottenuto un importante riconoscimento: la Supporters Direct Europe – organizzazione inglese, sovvenzionata dalla Uefa, che fornisce assistenza a quei tifosi che intendono trasformarsi in trust e diventare proprietari del proprio club – ha deciso di prestare il suo sostegno al gruppo fondato da Campanile.

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