Osvaldo: “Son tranquillo, su di me solo chiacchiere. Non sono un ruffiano, cerco di dimostrare sul campo l’amore per la maglia”

di Redazione Commenta


Daniel Osvaldo è sempre al centro di discussioni, critiche, presunte trattative di mercato e spesso è bersagliato dai tifosi che ne chiedono la partenza. Il motivo? Alcuni atteggiamenti del centravanti non son piaciuti alla tifoseria che ha perso definitivamente la pazienza quando a Genova l’italo-argentino ha rubato il pallone a Totti per battere il rigore (sbagliandolo), dopo alcuni battibecchi. Questo nonostante sia un giocatore che ha reso alla Roma un bottino di 20 reti quasi e abbia regalato alla squadra diversi punti. Ultimamente c’è comunque da dire che allo stadio i tifosi l’hanno preso meno di mira, dopo i tanti gol realizzati.
Oggi il giocatore ha parlato a Roma Channel parlando della Roma e del suo futuro: “Per me e per la squadra è un momento positivo. Abbiamo trovato un buon livello di gioco e sia a livello personale che di squadra, pur con qualche risultato non positivo, stiamo abbastanza bene. Il momento negativo vissuto qualche tempo fa? Era un periodo nel quale mi si era un po’ chiusa la porta, non riuscivo a far goal anche se credo di aver comunque fatto prestazioni importanti. Sono successe anche cose che mi sono dispiaciute (i calci alla sua macchina a Trigoria e i cori, sopracitati, con i quali veniva bersagliato all’Olimpico, ndr), ma ormai è passato. Ora sono sereno, sono un professionista e do sempre tutto in campo, il resto sono chiacchiereCi vuole tanto lavoro e pazienza, che nel calcio, soprattutto in Italia, non c’è. Poi abbiamo cambiato tanti giocatori e ogni volta è stato come ricominciare da zero. Potevamo fare molto meglio però e sicuramente c’è rammarico.
La partita più bella? Quella contro la Juventus, anche se non ho segnatoHo finito quella partita contentissimo. Quella partita è stata perfetta, mi sentivo in sintonia perfetta con la squadra. Per tutti penso sia stata una partita che ci è servita per andare sulla strada giusta. Penso che a livello personale e anche come squadra quella sia stata una partita perfetta. Il goal contro la Fiorentina? In quel momento mi è venuto di esultare in quel modo dopo il goal al 92′ . C’erano tantissimi tifosi giallorossi e ho voluto correre lì a festeggiare. Deve scattare qualcosa di particolare perché io faccia una corsa sotto la curva, perchè se mi devo guadagnare l’affetto della gente lo faccio sul campo, non bacio la maglia e non faccio cose per cui accade questo. Non mi è mai piaciuto, poi magari chi sta in tribuna non lo capisceNon mi piace essere ruffiano e prendere in giro la gente . Da bambino non ero tifoso della Roma, se faccio gesti simili prendo in giro la gente. Ci deve essere qualcosa di particolare nel goal o nel momento per far sì che succeda quello che è successo a Firenze. I tifosi della Fiorentina poi mi hanno applaudito, se me lo avessi chiesto prima della partita avrei detto che sarei stato più composto, ma dopo un goal del genere è impossibile, dopo aver vinto una partita in cui avevamo sofferto“.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>