Roma, all’Olimpico venti punti sui ventitrè totali

di Redazione Commenta


 E’ un dato di fatto: non ci fossero state le partite casalinghe, quest’anno, la Roma avrebbe davvero messo in mostra solo una marcia da retrocessione: tra le mura amiche dell’Olimpico, infatti, i giallorossi hanno collezionato 20 dei 23 punti totali conquistati. Da Il Tempo:

Chi si rivede. L’Olimpico, lo stadio dove la Roma ha costruito le sue (poche) fortune in questo avvio di stagione. Venti punti sui ventitre totali conquistati sono frutto delle partite casalinghe e oggi pomeriggio i giallorossi tornano sul campo amico dopo tre trasferte consecutive senza vittorie: per l’ultima dell’anno davanti al proprio pubblico arriva il Bari fanalino di coda e con dieci assenti, compresi gli ultimi forfait di Almiron e Alvarez. Ranieri, dopo aver processato la squadra negli ultimi giorni, prova a mostrarsi padrone della situazione nonostante le tensioni e i forfait: già fuori De Rossi, Julio Sergio e Perrotta, nell’allenamento di rifinitura ha perso Vucinic che avrebbe giocato titolare.

«La nostra rosa sta dimostrando che le cose non cambiano con le assenze. Per questo non sono preoccupato. L’anno scorso guardavamo la rosa dell’Inter con invidia, quest’anno ce l’abbiamo noi. E proprio grazie a questa rosa che abbiamo vinto contro Inter e Bayern». Vero, ma la classifica della Roma è inguardabile mentre l’anno scorso Mourinho di questi tempi volava a vele spiegate. Che succede? «Senza gli errori nelle ultime mezzore – ammette Ranieri – avremmo quattro punti in più, parlo di quelli che avevamo conquistato contro Bologna e Chievo e che ci sono sfuggiti. Con quei punti saremmo terzi e guarderemmo tutto con un occhio diverso. Ora invece vediamo il bicchiere mezzo vuoto». Nell’analisi dei mali della Roma si torna sempre lì: al turnover che finisce per scontentare tutti e alzare la tensione oltre i limiti consentiti. «È logico che una novità possa sconvolgere gli equilibri e questa della rosa ampia lo è. Ci può stare – spiega l’allenatore – un momento di rigetto, ma si è sempre detto che per una grande Roma serviva una grande rosa e quest’anno ce l’abbiamo». Secondo Ranieri il nervosismo della squadra «nasce proprio dal fatto che le nostre aspettative sono altissime, vogliamo fare di più e quando sbagliamo ci arrabbiamo. Ma è un nervosismo positivo, per cui dobbiamo solo tramutarlo in attenzione, perché la cosa più difficile i ragazzi la fanno: i gol. Poi, però, ci facciamo rimontare. Non riusciamo ad aver il carattere dell’anno scorso». Qualcuno, in realtà, dimostra di averne fin troppo. La litigata tra Totti e Burdisso a Cluj ha fatto perdere le staffe all’allenatore e le scelte di oggi potrebbero essere non solo di natura tecnica nonostante Ranieri dica il contrario. «Faccio le mie valutazioni in base al momento psicofisico dei giocatori». Mexes è uno di quelli messi meglio e oggi parte titolare, ma presto la Roma rischia di perderlo senza incassare un euro. «Su questo non dico niente – conclude Ranieri – io lo ritengo un ottimo giocatore. L’anno scorso ha avuto un campionato non esaltante, ora sta facendo molto bene ma anche lui, dato che fa parte del reparto di difesa, deve essere più concentrato negli ultimi minuti». Uomo avvisato…


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