Dal Romanista:
La media spettatori della Roma allo Stadio Olimpico è passata dai 40.975 dello scorso campionato ai 34.224 della stagione 2010-2011. Un dato in chiaro contrasto con le parole del ministro Maroni che, solo pochi giorni fa, mentre annunciava che in questa settimana avrebbe reso noti i dati della prima stagione della Tessera del Tifoso preannunciando l’idea di introdurla anche in altri sport, aveva sostenuto che le presenze negli stadi non erano scese. «Sono diminuite le partite con incidenti – aveva spiegato il Ministro -, sono diminuiti i feriti, c’è un minore impiego di forze dell’ordine grazie agli steward, tutto ciò senza che siano diminuiti i tifosi». In attesa dei dati ufficiali del Viminale, ci sono quelli elaborati dal sito www.stadiapostcards (che raccoglie le presenze dai tabellini dei giornali), che sembrano dire il contrario di quanto sostenuto da Maroni, per lo meno per ciò che riguarda il numero di spettatori. Che poi è il punto cruciale, quello che fa la differenza. Perché è piuttosto evidente che se la gente non va più allo stadio, non ci saranno più incidenti. Il problema è semmai quello di riempire gli stadi e renderli al tempo stesso sicuri. Bene, i dati forniti da stadiapostcardse riportati dal sito asromaultras.orgdicono che la flessione nelle presenze negli impianti italiani in questa stagione c’è stata, eccome. E per tutte le squadre. Roma ovviamente compresa. Per quanto riguarda i giallorossi i numeri sono impietosi visto che, fatta eccezione per l’anno del Flaminio, quello fatto registrare nel torneo appena terminato è il numero più basso di spettatoridal 1965/66 (in quella occasione furono 28.897). La flessione dall’anno dello scudetto (64.270 presenze medie) in poi è stata praticamente costante: 59 mila nel 2001-02, poi 57mila, 55, 49, 41, 38, 37. Quindi una piccola risalita, anche grazie ai risultati sportivi della scorsa stagione con 39 mila nel 2008-2009 e 40 mila presenze medie nel 2009-2010. Quest’anno un nuovo tracollo: con 6500 spettatori in meno di media. E la Roma non è un caso isolato. Perché il segno meno c’è stato in tutti gli stadi della serie A. Dove gli spettatori sono scesi da 25.570 a 24.901. E giù è andata anche la Serie B, che ha fatto registrare un minimo storico di 4.972 spettatori a partita (lo scorso anno erano 5.120) nonostante la presenza nel campionato cadetto di formazioni come Torino, Livorno, Atalanta e Siena. E in Lega Pro, ovvero la vecchia serie C? Nel girone B ancora un calo da 3450 a 2559 spettatori. In controtendenza il Girone A, che passa da 1.836 spettatori di media a 2.267. La Lega Pro nel suo complesso passa quindi dai 2.643 spettatori a partita nella stagione 2009/10 ai 2.413 nella stagione 2010/11. E la parabola discendente non si arresta neppure scendendo ancora di categoria. La Lega Pro, Seconda Divisione, vede il Girone A (ex C2 girone A) scendere da 625 spettatori a partita a 488; il Girone B da 723 a 599 e il Girone C da 1062 a 1076. Gli spettatori della stagione 2010/11 di tutta la Lega Pro Seconda Divisione sono quindi passati da 803 a partita a 721. Dati chiari, netti. Che raccontano di un ulteriore allontanamento dei tifosi dallo stadio, con ogni probabilità dovuto alla Tessera del Tifoso contro la quale molte tifoserie si sono schierate apertamente e che sulla carta avrebbe dovuto riportare la gente, le famiglie, allo stadio. Non sembra essere andata così, almeno in attesa dei dati del Viminale.