Olimpico all’unisono: “C’è solo un Capitano”

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 Da Il Romanista:

´6 la nostra storia´ c´è scritto sulle t-shirt bianche che i giocatori indossano al loro ingresso in campo per il riscaldamento. E l´applauso dello stadio supera in intensità quello che ti aspetteresti, visti i vuoti – sconfortanti – nei vari settori. E´ perché quella maglia, che porta sul retro anche la scritta Giorgio Rossi
e il numero ´80´, è l´omaggio che, insieme agli auguri, la squadra ha voluto rivolgere al massaggiatore storico, che proprio oggi, 31 ottobre, compie ottant´anni. E quando lo speaker dello stadio lo  chiama per nome e le telecamere lo inquadrano, berretto in testa, divisa d´ordinanza e la mano che si alza a salutare il pubblico, quell´applauso coinvolge anche tutti i giocatori, Totti e De Rossi in testa. Comincia così il prepartita di Roma-Lecce, con il tributo a colui che, da 54 anni, lavora per la Roma e alla Roma ha dedicato la sua vita, e non solo quella professionale.

Passano i minuti e le gradinate sembrano pian piano popolarsi: al fischio d´inizio, solo la Sud – come sempre – è prossima a riempirsi, mentre il resto degli spalti è ancora lontani da un numero di presenze apprezzabile. In Tribuna Tevere, l´uno accanto all´altro, campeggiano gli striscioni dei Roma club delle massime rappresentanze istituzionali: quello di Montecitorio, affiliato all´Utr, e quelli di Palazzo Madama e Palazzo Chigi, associati all´Airc. Il segno di una comune vicinanza alla squadra, come di quella delle due principali associazioni della tifoseria organizzata. Quanto ai tifosi ospiti, sono non più di duecento quelli presenti nello spicchio della Nord. Alla fine, abbonati a parte, i paganti superano di poco i diecimila. Alle 18, puntuali, si parte. E se la partita offre qualche emozione sul piano delle conclusioni, ma non certo su quello del gioco, l´atteggiamento della tifoseria è a sua volta alterno: si passa dai cori di incitamento a quelli di riprovazione, e viceversa, anche se la chiusura del primo tempo, e forse non potrebbe essere altrimenti, arriva tra i fischi di buona parte del pubblico giallorosso. Parte meglio la ripresa: con la Sud che torna ad invocare ´Roma campione´ e la squadra che sembra rispondere alle sollecitazioni. Quando, finalmente, al 17´, Burdisso la mette dentro, l´urlo dello stadio si fa ancora una volta liberatorio. Al raddoppio di Vucinic, invece, resta soffocato in gola e quasi non si festeggia, davanti all´espulsione di Totti e alla sua reazione. La Sud, però, non ha dubbi: «Un capitano – grida – c´è solo un capitano». Anche se il derby, purtroppo, non potrà vederlo protagonista.


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