Dal Romanista:
Chi tifa Roma non perde mai. Chi lo fa come Francesco Totti, vince sempre. Come sia possibile, lo racconta Tonino Cagnucci nel libro Francesco (Totti, dai pollici al cuore), edizioni Limina, da oggi in tutte le librerie. Non è una biografia, non è il racconto della carriera del Capitano, è molto di più. E’ un viaggio alla scoperta della vera forza di Francesco, quella dell’uomo che sta dietro al campione, del bambino che s’è fatto uomo e campione. Un viaggio che ha la partenza e il suo punto di approdo in Curva Sud, dove Totti è andato finché ha potuto e dovunque si sia trovato quello che non è un luogo fisico ma, come scrive l’autore, «un luogo dell’anima». Anche in un settore del Flaminio, con altri 1999 romanisti, rotolandosi di sotto per il gol di Voeller al derby. Sotto la Sud Totti, da raccatapalle, si rifiuta di ridare il pallone a Schmeichel perché vuole perdere tempo dato che la Roma sta vincendo col Broendby, in Sud ritorna per una partita di Coppa Italia del 2006 – e Cagnucci, che era accanto a lui, racconta quei momenti minuto per minuto – alla Sud si consegna, con la maglietta della Roma a coprire i singhiozzi, dopo la sconfitta ai rigori con l’Arsenal all’Olimpico. Comincia così il libro, che in ogni pagina va a scoprire che cosa sta nascondendo quella maglietta, dietro la quale c’è un bambino che a 7 anni rimase colpito dal silenzio che c’era in città la notte di Roma-Liverpool, un campione che promette a quel bambino di diventare un grande rigorista per poter vincere, un giorno, quella partita, ma che, nell’anno della finale di Coppa Campioni all’Olimpico, perde ai rigori contro una squadra inglese.