Novanta minuti di tensione e poco bel gioco. Tattica parecchia, per lo spettacolo se ne riparlerà. Morimoto sblocca la partita approfittando di una dormita difensiva; a tempo scaduto, De Rossi ricambiua allo stesso modo infilando la porta locale e cogliendo opportunamente la disattenzione generale della retroguardia di casa. In maniera rapida, di Catania – Roma va detto questo. Ma non solo.
Analizziamo in dettaglio la prestazione dei giallorossi contro il Catania con l’ausilio dei numeri. Innanzitutto, va detto che la Roma ha tenuto palla con maggiore frequenza: il possesso capitolino sfiora il 58 per cento. Inutile dire che tale superiorità non si è trasformata efficacemente in manovra fluida e in azioni pericolose.
I reparti hanno faticato a legare tra loro, il Catania ha tirato con maggiore precisione (5 i tiri nello specchio della porta contro i tre giallorossi, più prolifici questi ultimi proprio per il fatto che le conclusioni hanno determinato un gol per parte). Totti e compagni imprecisi sotto porta; brava la difesa capitolina ad attuare il fuorigioco (sette gli off side fischiati agli etnei); attaccanti giallorossi mai in off side.
Le fasce rosso azzurre hanno funzionato meglio: maggiore la spinta dei padroni di casa che sono andati al cross per 33 volte contro le 16 della Roma. La percentuale e il numero di passaggi effettuati è appannaggio degli ospiti: 377 contro 280 passaggi totali, riusciti nelle fila di giallorossi per il 78 per cento dei casi contro il 73 per cento del Catania. Maggiore pressione etnea che si evince anche dal fatto che i contrasti vinti dagli uomini di Atzori sono ben 52 contro i 49 della formazione allestita da Ranieri.
Più cattivi – agonisticamente parlando – Mascara e compagni: 20 falli fatti dai padroni di casa, 12 quelli commessi dagli avversari. Sette a due il novero dei calci d’angolo. Ancora, 5 le ammonizioni rifilate ai catanesi contro le 2 giallorosse (Burdisso e Cerci). Un espulso tra gli etnei, Delvecchio per proteste.