Da Il Tempo:
Non succede, ma se succede… A Roma riecheggia il tormentone che accompagnava la rimonta sull’Inter nel 2009. Come allora, un sogno che sembrava impossibile sta assumendo i contorni della realtà. Due anni fa finì male, in modo amaro, con i gol di Ibrahimovic a Parma e la rabbia di De Rossi a Catania dopo l’illusione lunga un’ora. Ma questa è un’altra storia. Roma e Inter sono di nuovo lì a giocarsi i trofei italiani (possibile anche una finale di Tim Cup: sarebbe la quinta in sei anni) all’ultimo respiro. C’è un terzo incomodo, il Milan, che dopo la sconfitta di mercoledì seguita al pari con il Napoli, appare prossimo a defilarsi. Domani il capitolo chiave allo stadio Olimpico, dove alle ore 18 si giocherà lo scontro diretto tra la truppa giallorossa e l’armata di Mourinho. Roma è di nuovo impazzita tra tabelle e scaramanzie. Con un numero ricorrente: quattro.
Come i punti che distanziano i giallorossi dalla capolista. E quattro sono anche i motivi principali per sperare in una rimonta che, ripensando a dov’era la Roma a settembre, avrebbe del miracoloso. Fisico, testa, calendario e Champions: ecco dove i giallorossi possono trovare spunti d’ottimismo. Le gambe, innanzitutto.