Dal Romanista:
«Voglio restare alla Roma, e magari giocare insieme a mio fratello». Nicolas Burdisso non è uno che le cose le manda a dire, mai. Il Bandito giallorosso è uno di quelli che ci mette la faccia. Sempre. Domenica pomeriggio al fischio finale contro il Chievo è stato uno dei primi, insieme a Pizarro, ad andare sotto la curva romanista. Per prendersi i meritati applausi di una stagione, ma anche per rendere omaggio a un pubblico meraviglioso. «Sono stati fantastici». Sull’aereo del ritorno ha parlato poco, ha preferito rimanere in silenzio per elaborare il “lutto” di uno scudetto sfumato al fotofinish, ma appena arrivato a Fiumicino ha ritrovato la parola. E, come al solito, non ha detto cose banali. Vicino a lui il papà, che gli somiglia tantissimo, e che ascoltava in silenzio le parole del figlio. Il prossimo anno Burdisso senior potrebbe coronare il sogno di ogni genitore che ha i figli calciatori, e cioè quello di vederli giocare entrambi nella stessa squadra: la Roma. Il più piccolo dei fratelli Burdisso, Guillermo Enio 22 anni appena compiuti e un futuro luminoso davanti a sé, potrebbe raggiungerlo alla Roma. A patto però che anche Nicolas rimanga giallorosso. E oggi la sua voglia di rimanere è più forte che mai.
Nicolas, quale sarà il tuo futuro?«Io l’ho già detto dove vorrei giocare il prossimo anno».
Alla Roma? «Sì, alla Roma. Qui c’è uno spogliatoio bellissimo, dove mi sento protagonista. Al di là di giocare o no, ma il mio futuro non dipende solamente da me. Dipende dalla Roma e dall’Inter che devono mettersi d’accordo. Credo che nei prossimi giorni dovranno incontrarsi per decidere il mio futuro. Loro sanno cosa voglio fare io».
Sei soddisfatto della scelta che hai fatto ad inizio stagione? «Sono molto contento. Non solo perché ho avuto la possibilità di giocare molto di più rispetto a quanto avrei fatto all’Inter, ma soprattutto perché la mia decisione di venire qui si è rivelata azzeccata».
Si spieghi meglio. «Quando ho scelto la Roma, ad agosto, le prospettive erano diverse. Nessuno immaginava che avremmo fatto un campionato del genere, poi siamo stati bravi noi partita dopo partita a costruirci il nostro cammino, che è stato meraviglioso. Una grande cavalcata, siamo stati davvero bravi, è stata una stagione straordinaria. Purtroppo è finita in questo modo. Ci dovremo riprovare».
Con lo scudetto è svanito un sogno. «Faccio i complimenti all’Inter. Noi abbiamo fatto un grande campionato e non abbiamo nessun rimpianto. Siamo tornati in Champions. Ora vogliamo dare una gioia a questa gente che ci accompagna ovunque. Siamo consapevoli di aver fatto tutto il possibile».
Una parola sui tifosi. «Straordinari, mai vista una cosa del genere. E’ stato come vincere lo scudetto. Però non abbiamo festeggiato come volevamo. Forse questo può essere un punto di partenza per il prossimo anno». Il prossimo anno potresti giocare insieme a tuo fratello Guillermo Enio. Lo consiglieresti alla Roma? «Certo, per lui la Roma sarebbe l’ideale e la Roma sarebbe l’ideale per lui».
Pensi che possa piacere alla Roma? «Questo lo dovreste chiedere al direttore Pradè (che è pochi metri più in la) ma credo di si perché so che già si sono incontrati con il suo agente». Avete lo stesso procuratore? «No, io ho Hidalgo mentre lui il suo si chiama D’Andrea, è argentino». Che tipo di giocatore è tuo fratello? «Mio fratello è pronto per giocare nel campionato italiano. Non lo dico da fratello ma da calciatore professionista. E’ forte fisicamente, alto, bravo di testa: è pronto per il calcio che si gioca qui. E’ molto giovane ed ha già esordito in Nazionale segnando un gol. Può diventare un calciatore importante».
Con lui formeresti una belle coppia «Certamente, lui è più alto e più grosso di me. E’ bravo nel gioco aereo ed è sempre molto pericoloso anche nell’area avversaria».