Napoli-Roma, alla vigilia della gara del San Paolo, Ranieri esalta il capitano della Roma: “Prima viene Totti, poi tutto il resto”. Da Repubblica.it:
“TOTTI SU TUTTI” – Una dichiarazione d’amore, che continua con l’elogio della condizione fisica del numero dieci: “Corre tantissimo, mi soddisfa completamente. Se la partita lo richiede lo metto, lo tolgo o lo inserisco. Ma sotto l’aspetto fisico ha vent’anni”. Ma giocherà? “Lo vedrete domani”. Come la prenderebbe Totti se, dopo tutto questo zucchero, arrivasse l’amaro di una esclusione? Scenario difficile da immaginare, a questo punto. Con il capitano e Borriello e uno tra Vucinic e Menez. Per Ranieri il francese “è molto importante, sta imparando ad avere continuità e praticità. Vucinic è diverso, è una punta esterna senza la resistenza di un centrocampista. Menez ha qualità di resistenza migliori”. Jeremy in vantaggio, quindi, soprattutto perché al San Paolo, dove la Roma non perde da tredici anni (scongiuri leciti), tutta la squadra dovrà sacrificarsi per tenere d’occhio gli inserimenti dei centrocampisti di Mazzarri.
ATTENZIONE – “Sarà un gran derby del Sud – commenta Ranieri, rispolverando una terminologia di qualche anno fa – loro sono lanciati, hanno fatto una gran rimonta. E quei tre lì davanti fanno paura”. Quei tre sono Cavani, Hamsik e Lavezzi. Il tecnico romanista non si nasconde: “Lavezzi porta palla, gli altri due si inseriscono senza e sono anche più pericolosi. È un trio ben amalgamato. Hamsik è un giocatore divino, lo scorso anno per limitarlo giocò De Rossi davanti alla difesa. E lo fece bene”. Da escludere, invece, uno schieramento “a specchio” (come un anno fa), con la difesa a tre. “Mi sembra difficile”. Largo al solito 4-4-2, quindi, con Cassetti e Riise ai lati di Burdisso e Juan (Mexes e Perotta squalificati), Pizarro-De Rossi diga a metà campo, e Brighi a sinistra. In porta confermato Lobont, “ma Doni è un’altra persona rispetto a un anno fa e potrebbe giocare. Come Simplicio, Baptista e Cicinho, gente che può far grande la Roma”.
TRANQUILLO – Dopo le ultime due vittorie, però, la Roma non è ancora guarita. “Dobbiamo ancora lavorare per essere da vertice”, ammette Ranieri, “siamo convalescenti, ma a Napoli ci aspettiamo passi avanti”. Nessun problema fisico, in ogni caso: “Se con l’Inter abbiamo fatto gol al 92′ vuol dire che ci stiamo, alla fine della partita ancora pressavamo. E lo stesso con il Cluj”. Le incertezze dell’avvio, però, hanno rallentato un discorso sul rinnovo che sembrava scontato. “Nessuna fretta”, ripete Ranieri, che però non vuole sentir nominare la parola “tranquillità”, “perché tranquillo a Roma ha fatto una brutta fine…”. Il finale della storia meglio lasciarlo alla fantasia.