La novità difensiva nelle fila della Roma dovrebbe essere proprio questa: Nicolas Burdisso per Philippe Mexes. Da Il Romanista:
Quando la Roma, nell’estate 2007, ha ceduto Cristian Chivu all’Inter non ha perso soltanto uno straordinario giocatore, ma anche un leader. Nulla da togliere a Juan, il suo sostituto, centrale regale, forse anche più forte del romeno dal punto di vista difensivo, ma non nella capacità di saper richiamare l’intero reparto arretrato. Da quest’anno, forse per caso, forse no, con l’arrivo di Nicolas Burdisso questa lacuna può essere considerata colmata. L’argentino, che viene dalla Bombonera di Buenos Aires, infatti, si è preso dalla prima partita la retroguardia giallorossa, con la naturalezza del veterano. Lui, invece, nell’esordio di Genova, a Marassi, contro la squadra di Gasperini, era da poco più di ventiquattr’ore un calciatore romanista, tanto che il dirigente giallorosso, Tonino Tempestilli, aveva dovuto applicare in fretta e furia i numeri sulla maglia del nuovo acquisto (il 29), in prestito dall’Inter. Dall’arrivo di Ranieri a Trigoria, Burdisso è diventato titolare indiscusso. Al tecnico giallorosso serviva un «bandito», uno che sapesse prima guardare alla sostanza e poi alla forma. Pochi fronzoli e tanta determinazione. L’identikit di Nicolas. Dopo un turno di riposo forzato in Europa League col Panathinaikos, oggi tornerà titolare al centro della difesa, in coppia con Juan, a scapito di Philippe Mexes.
Il francese, al contrario del compagno, è in un momento tutt’altro che positivo. Con i greci è stato tra i peggiori in campo, se non il peggiore. E’ apparso lento, svagato, forse anche un po’ appesantito. E’ lontanissimo parente dal difensore «imbarazzante» (parole di Luciano Spalletti) di qualche tempo fa. Ha accusato e, probabilmente, sta accusando ancora i recenti fatti extracampo, la rapina in casa sua di una banda di soliti ignoti, in presenza della moglie Carla. Non è il primo episodio di questo tipo a coinvolgere Mexes. Già nell’estate 2008, quando il calciatore era in ritiro a Trigoria, gli fu rubata l’automobile con dentro la figlia. Attimi di terrore, rientrati per fortuna dopo qualche ora. Phil ha detto di voler chiudere la carriera a Roma. Non c’è motivo per non credergli, ma queste difficoltà – in campo e fuori – potrebbero presto fargli rivedere le sue convinzioni. A fine stagione.
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