La sconfitta contro la Roma costerà quasi sicuramente la panchina al tecnico del Napoli, Roberto Donadoni. Al presidente Aurelio De Laurentiis, infatti, in tribuna ad assistere all’incontro e a lanciare un messaggio chiaro alla squadra, non è piaciuto l’atteggiamento remissivo dopo il secondo gol di Totti e ancora meno sono andati a genio i cambi decisi dall’ex ct della Nazionale, che in svantaggio, ha inserito Denis – per esempio – solo a due minuti dalla fine.
Il patron dei partenopei è molto deluso: era partito con un progetto grande e vincente, non per niente ha speso una barca di denaro ma si è ritrovato dopo un mese e mezzo di campionato con soli 7 punti e in piena lotta per non retrocedere. In un primo momento, il presidente ha difeso l’operato di Donadoni e puntato il dito su fattori esterni (getsione della campagna acquisti, l’impegno personale di alcuni calciatori tra tutti) poi, rivedendosi la partita, ha cambiato versione e oggi potrebbe esserci l’annuncio di un esonero che è nell’aria da un po’:
“Non ho alcuna fretta di decidere. Il ciclo del Napoli è comunque finito, ora sto lavorando al prossimo ciclo. A me non interessano le squadre che giocano bene, ma quelle che vincono. Abbiamo impostato ogni dettaglio proprio in funzione dei successi. Il Napoli è la quarta forza del campionato per numero di tifosi e interesse suscitato e io voglio arrivare almeno quarto. Non chiedo lo scudetto, ma che venga messo in atto quanto è nelle nostre possibilità. Donadoni è una brava persona, educata e per bene ma ci sono allenatori che non fanno la fortuna di certe squadre, a cui servono caratteristiche di guida differenti. Rimane un tassello importante della mia esperienza calcistica qualunque cosa possa accadere, tra un giorno come tra un anno, perché è un incontro con una persona che ha dato al Napoli quello che poteva dare. Esonerare ora il tecnico? Non è la cosa più importante decidere se Donadoni resterà ancora una, due o tre settimane. Ma sappiate che ogni minuto può essere quello buono per apportare qualche novità. Io sono tornato per rifondare totalmente questa società ed è quello che farò”.
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