Da Il Romanista:
Ora che la Roma è prima per lei comincia un altro campionato. Così deve ragionare l’inseguitore che si trasforma in lepre, altrimenti la soddisfazione di aver raggiunto chi lo precedeva finisce con l’insinuare nella sua mente il subdolo tarlo dell’appagamento. Ne sa qualcosa la Roma di Eriksson che nel 1985-86 riprese ben 8 punti alla Juventus capolista agguantandola alla terz’ultima giornata. Il campionato era a 16 squadre e 30 giornate e poiché per le vittorie si assegnavano 2 punti gli 8 che quella Roma recuperò ai bianconeri furono un’enormità. Così ad aggancio compiuto in molti pensarono che per la Roma il più fosse fatto, anche perché il calendario le riservava impegni “morbidi” con il Lecce già retrocesso all’Olimpico e il Como in trasferta, mentre la Juve aveva il Milan a Torino e lo stesso Lecce fuori. Poi sappiamo come andò a finire e dato che la storia è maestra di vita sarà bene non dimenticare quel precedente per evitare, oggi, di rifare gli stessi errori di allora. Un ventennio prima, nel 1965, invece ebbe buon esito la rimonta del Milan sulla grande Inter di Herrera, che si fece riprendere ben 7 punti, ma tra febbraio e marzo e non sul finire del torneo. Nel finale, invece, avvenne la rimonta della Juve dell’altro Herrera, Heriberto, sull’Inter del “Mago” nel campionato 1966-67, nel quale i nerazzurri dilapidarono in vista del traguardo i 4 punti di vantaggio che avevano sui bianconeri, che vinsero lo scudetto all’ultima giornatagrazie al successo sulla Lazio e alla contemporanea sconfittadell’Inter a Mantova determinata, anche, da una papera del portierone Sarti.