Ecco l’intervista di Vincenzo Montella, neo allenatore della Roma, al sito ufficiale della Uefa:
Montella allenatore – “Ho iniziato con passione, come si iniziano tutti i lavori. Ero alla Roma per allenare i ragazzini, quindi facevo tutto nell’ottica di quella fascia d’età e mi mettevo a loro disposizione. Ora, il mio approccio è totalmente diverso. Sono i giocatori che devono mettersi a mia disposizione, per cercare di capire quello che voglio.”
I fatti – “E’ successo la sera prima. La società lo sapeva, perché il giorno dopo dovevo andare a Barcellona per studiare dei giocatori, ma poi si è liberato il posto in prima squadra. Naturalmente ho seguito le notizie e mi hanno detto di aspettare a partire. Il giorno dopo mi hanno comunicato che c’era la possibilità di allenare da Roma. Ci ho pensato tutta la notte, valutando tutte le ipotesi, perché poteva non succedere affatto. Mi sono preparato, ma senza illudermi. Ho pensato a tutti i pro e i contro, ai problemi della squadra e al peggio che potesse accadere, cercando di capire come avrei affrontato la situazione.”
La sfida di Donetsk – “Lo Shakhtar è una grande squadra e lo ha dimostrato allo stadio Olimpico. Ha giocatori giovani e dal grande futuro, mentre l’allenatore è molto esperto e conosce bene il calcio italiano. Come ho detto prima, però, il calcio è strano. Tutto può succedere, specialmente in questo sport. Siamo sicuri di poter giocare una buona partita; sappiamo anche che non perdono in casa da tanti anni, ma mi fa piacere perché c’è sempre una prima volta. Ci prepareremo e rischieremo quanto basta. Dobbiamo assolutamente evitare ogni tipo di errore: una partita perfetta, come si dice in questi casi. La Roma ha la capacità e il valore per scendere in campo e vincere.”
Ruolino casalingo degli ucraini – “Si possono analizzare le statistiche, e lo abbiamo fatto, ma non significa che loro non perderanno mai. I record sono fatti per essere battuti. Dobbiamo pensare alla nostra partita senza farci condizionare dalle statistiche. Dobbiamo conoscerle, analizzarle, ma non lasciare che prendano il sopravvento.”