Gian Paolo Montali è a casa. Ad Atene, quando ancora faceva il coach di volley, ha conquistato uno scudetto, due coppe nazionali e una coppa europea sulla panchina dell’Olympiacos. Dal Romanista:
Proprio la squadra che stasera affronterà la Roma nell’ultima amichevole prima della Supercoppa. E che farebbe carte false per riportarlo in Grecia, magari dietro a una scrivania come direttore generale di tutta la polisportiva. Ma lui, che di Roma si è innamorato (ricambiato) ha respinto al mittente tutte le offerte. E assicura: «Sono completamente assorbito dal lavoro in vista della prossima stagione». A due passi dallo stadio, al Pireo, dove si sente la brezza marina in tutte le stagioni, c’è il museo della polisportiva biancorossa. Di foto di Montali ce ne sono tante. Mentre sorride, mentre allena, mentre si infuria per una schiacciata finita fuori: «Lo so – racconta appena atterrato ad Atene – con questi tifosi è rimasto un rapporto splendido. Sono stato coach dell’Olympiacos solamente per pochi mesi, ormai più di dieci anni fa, ma abbiamo vinto tanto. E questo è rimasto nel cuore di tutti. Avevamo fame: io, i ragazzi, la società. È stato un periodo splendido».
Fame: è una parola che a lei piace molto. E che usa spesso anche a proposito della Roma.
“È proprio così. La scorsa stagione si è creata una sinergia perfetta tra tutte le componenti giallorosse ed abbiamo fatto dei grandissimi risultati. Quest’anno non sarà semplice, l’ha già detto l’allenatore e io lo ribadisco. Sarà una stagione molto molto complicata. Noi potremo fare bene solo in un caso: se avremo più fame e più voglia dell’anno scorso.”
Per lei ogni allenamento è fondamentale.
“Assolutamente. In ogni seduta a Trigoria va dato il massimo. E poi, dopo, ogni partita va giocata alla morte. Si inizia con la Supercoppa, il 21 agosto. Ma lì è facile dare il 100% e avere tutte le motivazioni. C’è un trofeo in palio. Se riusciremo a far diventare, ad esempio, Roma-Cesena come Roma- Inter allora saremo sulla strada giusta. A Grosseto si è vista una squadra un po’ stanca. Abbiamo fatto un precampionato intenso, l’importante è arrivare in forma alle sfide che contano.”
Che partita sarà quella di stasera al Pireo?
“Ci aspetterà un ambiente molto caldo, i tifosi greci sono speciali. Come quelli della Roma, unici. Mettono la squadra al primo posto, sempre. Dovrebbero essere almeno 25mila. Seguono il club in ogni occasione, ufficiale e non. Ogni volta che torno ad Atene vengono a trovarmi. Per loro non c’è differenza tra basket, volley e calcio. Sono una polisportiva e come tale ragionano.”
Cosa le dicono quando la incontrano?
“Mi salutano, mi ringraziano, ricordiamo i tempi passati. Un paio di anni fa dei miei parenti sono andati in vacanza a Mykonos e, quando hanno visto la carta d’identità, le persone del posto si sono illuminate e hanno chiesto informazioni su di me. Questa cosa mi fa molto piacere, così come sono felice quando incontro i tifosi della Roma che sono sempre molto carini.”
Lei non ama fare proclami, ma vuole mandar loro un messaggio?
“Stiamo lavorando. Tutti insieme per la Roma. Questa è l’unica cosa che posso dire”.