Da La Gazzetta dello Sport:
Il punto interrogativo resta, non c’è verso di trasformarlo in un segno della schedina. «Un’idea ce l’ho, ma la tengo per me». Che matto a metà novembre, nacque per gioco l’idea di questa tabella. Montali aveva tanta fiducia nella squadra, che accettò di renderla pubblica. «E fu un rischio: qualcuno la trovò inopportuna, qualcun altro mi prese per matto». Pareva un azzardo: sei vittorie e due pareggi. Montali aveva previsto anche quello di Cagliari. «Mi volevano ammazzare…».
La Roma non lo ha deluso. «Avevo chiesto due mesi spietati, così è stato». Riepilogando: otto pronostici centrati senza doppie né triple (più due di Europa League, presi pure quelli), il nono affidato ad un punto interrogativo: Juventus-Roma? «La Juve è una grandissima squadra ferita, quindi ancor più pericolosa. Il nostro profilo resterà basso, giocheremo come ci alleneremo, abbiamo grande fiducia. Io non sento particolari motivazioni, ho già detto che con Blanc non c’era più chimica». Carisma Qual è il segreto di Gian Paolo Montali? Non dice cose rivoluzionarie, ma le esprime in italiano. Ieri ha compiuto 50 anni, ha carisma, conosce gli atleti e le loro dinamiche, è professionale, predica il rispetto dei ruoli e, aggiunge, «non sono emotivamente coinvolto: nel mio ruolo, quando si è mossi da pathos, si perdono lucidità e competenza». I calciatori lo ascoltano con attenzione, e spesso ne traggono spunti di riflessione. Fine dei giochi un piccolo aneddoto: «Dal mio arrivo, contiamo i punti che ci dividono dalla zona Champions.
Nello spogliatoio di Bergamo, dopo aver battuto l’Atalanta 2-1, Perrotta mi disse: “Direttore, siamo a tre punti dal 4˚ posto”. Io lo corressi: “No, siamo a sei dalla Juventus”. Superarla era un nostro obiettivo (e i tifosi ci credono, saranno 2.000, ieri hanno esaurito i biglietti in 20’, domani le forze dell’ordine si riuniranno per il piano sicurezza, ndr). Ora non dobbiamo accontentarci, siamo solo moderatamente soddisfatti». Montali, dove volete arrivare? «Non ho mai vinto senza prima aver sbagliato qualche partita. Io la prossima tabella l’ho già preparata, ma questa resta chiusa nel cassetto». Non si scherza più.