Mondiali Italia, Abete: “Non c’è ricambio, i talenti dove sono?”

di Redazione 1


 Giancarlo Abete, in qualità di Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, prende la parola ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport per analizzare il difficile momento della Nazionale italiana, reduce da prove opace al Mondiale del Sud Africa. La causa del problema, a detta di Abete, sta nel fatto che manca un ricambio: come dire, finito un ciclo generazionale, non si è provveduto (chiaro riferimento ai club) a investire su validi sostituti di nazionalità italiana. L’intervista:
ITALIA-NUOVA ZELANDA.La Nuova Zelanda ha giocato il calcio di una volta, con palle lunghe, mischie e grande fisicità ma è 78esima nel ranking della Fifa e in qualche modo andava battuta. Non è la fine del mondo, ce la possiamo ancora giocare. Non abbiamo avuto molta fortuna in queste prime due partite, ma si sperava di fare meglio anche senza fortuna. Sapevamo che non sarebbe stata una partita così facile come tanti pensavano, ma si aveva la convinzione di poter vincere. La partita di giovedì con la Slovacchia è una finale più da vincere che da pareggiare, siamo ancora in corsa. Ma a questo Mondiale c’è un problema di competitività generale, non solo nostro“.


DIFFICOLTA’ AZZURRE.Abbiamo una grande difficoltà ad andare in gol, non solo da questo Mondiale. Quando subiamo una rete o non riusciamo a sbloccare la partita, se si ha la percezione di avere una squadra non in grado di fare una goleada, può subentrare un po’ di ansia. La buona volontà c’è stata anche ieri, così come la condizione, ma bisogna avere qualche giocata in più per riuscire a fare gol perché altrimenti, quando ne subiamo uno, si ha la sensazione che non sia più rimontabile. Con la Slovacchia, se non si riesce a portare a casa il risultato, è giusto andare a casa. Ho parlato con Lippi. La determinazione e la convinzione di andare avanti è tanta. Ci crediamo, negli spareggi l’Italia ha sempre dato il massimo“.
CASSANO, BALOTELLI.Penso che sia legittimo esprimere valutazioni e individuare scelte diverse da quelle di Lippi, ma penso non sia questo il problema del calcio italiano. Abbiamo un problema qualitativo di ricambio generazionale. Cassano è stato con noi agli Europei del 2004 e del 2008, ma non si è modificata la situazione. Anzi, abbiamo sempre fatto meglio ai Mondiali che agli Europei. Balotelli gioca stabilmente nell’Under 21 che sta provando a qualificarsi per la fase successiva. Giocatori che fanno la differenza a livello internazionale, francamente, ne vedo pochi. I risultati delle Nazionali giovanili testimoniano la difficoltà di ricambio. Dobbiamo essere giustamente critici sulla singola convocazione, ma se pensiamo che sia questo il problema sbagliamo rotta“.


Commenti (1)

  1. E di Abete non vogliamo parlarne? Asserisce di aver sempre agito in buona fede e percio’ non si dimette! La nostra azienda aveva diritto ad uno sgravio fiscale e lo ha recuperato con i versamenti del 16 gennaio, termine per i versamenti riferiti all’anno precedente; ora il fisco non solo mi nega cio’ di cui avevamo diritto con la motivazione che si doveva recuperare entro “l’anno solare” ma vengo anche sanzionato con pene pecuniare ed interessi ed a nulla e’ valso proclamare la nostra buona fede per un diritto spettante! DUE PESI E DUE MISURE. Il cetriolo……………..

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