Da Il Romanista:
Due giorni importantissimi per il futuro della Roma. Oggi, i sorteggi di Champions. Domani, la supersfida di San Siro. Due dei tre direttori giallorossi sanno dell´importanza della partita di San Siro «spartiacque della stagione, speriamo di fare un bel regalo ai tifosi», ma si dividono sulla squadra da pescare a mezzogiorno per gli ottavi di Coppa dei Campioni. Mentre Montali preferirebbe «il Manchester», Pradé vorrebbe sempre volare in Inghilterra, ma a Londra, per giocarsela col Tottenham, capace di mettersi dietro nel girone i campioni d´Europa interisti. Montali, prima di andare alla cena della società a Palazzo Colonna, si ferma a parlare «nonostante il freddo» con i cronisti. Dice poche cose, ma che fanno rumore. Il direttore sa bene che «tutti preferirebbero la squadra meno forte, ma io mi auguro di pescare una big». E non dice un nome a caso. Anzi. Dice Manchester, pronuncia quel nome che, anche solo a pensarci, fa tanto male ai tifosi romanisti.
L´ipotesi, per quanto dura, è suggestiva. Eliminare la squadra che per due anni di fila ci ha fatto dire addio all´Europa vorrebbe dire tanto. Tantissimo. Ma per ora meglio non pensarci. C´è la sfida di San Siro a cui dedicarsi. Montali, lasciandosi andare come mai nessuno a Trigoria, dice: «È lo spartiacque della stagione. Perché? Semplice: se vinciamo andiamo a meno sette, se perdiamo a meno tredici. C´è una bella differenza». La Roma, in questo momento, deve pensare solo al campo. La questione societaria, che nel 2011 subirà una svolta, deve essere lasciata fuori Trigoria: «Stiamo lavorando come sempre. Ciò che succede all´esterno non ci deve toccare. Noi saremo giudicati per come siamo capaci di gestire la societa. Non abbiamo altri pensieri che fare il nostro lavoro quotidiano e non mi preoccupo di queste cose. Posso assicurarvi che siamo presenti». Sta per iniziare il 2011 e il pensiero di Montali è rivolto ai tifosi: «Speriamo che siano dodici mesi importanti e pieni di gioie, perché facciamo questo lavoro per le soddisfazioni personali ma anche per soddisfare il nostro pubblico, che è unico e che si merita il meglio possibile». È a Roma «da un anno e poco più di un mese» ma ha già nel cuore Roma e la sua gente. Così come Daniele Pradé, che pure è qui da tanti anni. Anche lui, prima di andare alla cena di squadra, sorride e dice: «Cosa mi auguro per l´anno nuovo? Tante soddisfazioni. Milano è un crocevia importante». E non c´è bisogno di aggiungere altro.