Solo, dimenticato, immalinconito: strano momento quello di Mirko Vucinic. Tra i volti della notte di Cluj, divisi tra qualche sorriso, molto nervosismo e lo sguardo furibondo di Burdisso dopo la lite con Totti, si nascondeva anche il suo: sguardo basso, delusione evidente e nessun tentativo di provare a nasconderla. Novanta minuti a Verona con una Roma imbottita di seconde linee (a cominciare da Adriano, suo partner offensivo) e neanche uno a Cluj, per una partita utile solo alla qualificazione, già ampiamente decisa nel primo tempo, nonostante i problemi fisici di Borriello (dolore alla spalla che gli impediva di saltare e muoversi liberamente) e la prova opaca di Totti.
ULTIMO – Impossibile per chiunque essere contento di questa situazione, soprattutto per uno che nel proprio paese e nella propria nazionale è abituato a sentirsi leader e uomo simbolo. E che, invece, dopo anni in cui pensava di aver dimostrato il proprio valore a livello internazionale, si è dovuto abituare a restare fuori. Nelle 22 gare giocate fino a oggi dalla Roma, Vucinic si è visto soltanto in 13 occasioni, per un totale di 880 minuti. Borriello, il più utilizzato, non ha saltato una gara dal giorno del suo arrivo (20 su 20) giocando più di tutti: 1469 minuti. Soltanto 17 in meno ne ha disputati Totti, 406 Menez, entrambi in campo 19 volte. Lontanissimo invece il montenegrino, che da tempo ha iniziato a sentirsi un’alternativa ai compagni di reparto. E la scelta romena di Ranieri non ha fatto che confermare le sue sensazioni. Pensare che soltanto un mese fa, il 7 novembre, Vucinic era uscito dal derby con in testa la palma di migliore in campo, dopo aver realizzato il rigore del vantaggio, poi raddoppiato dal solito Borriello.
PROMESSA INTER – Oggi, invece, l’attaccante è scontento, lo ha fatto notare a tecnico e dirigenti, ma senza ottenere risultati. E, forse per la prima volta, sta prendendo in considerazione l’idea di lasciare Roma. Su di lui si è mosso il Tottenham, che diciotto mesi fa era a un passo dall’acquistarlo e recentemente ha mosso più di una pedina per stabilire un nuovo contatto. Van Gaal lo segue da tempo e lo vorrebbe al Bayern, anche il Manchester City non lo perde d’occhio, come il Liverpool. Ma l’impossibilità di schierarlo in Champions (le prime due sono già agli ottavi) e il costo (non meno di 20-25 milioni), lo rendono un affare da rimandare a fine anno. Anche se una Roma che, a meno di imminenti ingressi di nuovo investitori, rischia di dover cedere sul mercato invernale, potrebbe rappresentare un mercato appetibile, soprattutto per chi fosse costretto a muoversi senza spendere troppo. È il caso dell’Inter, a cui Vucinic piace dai tempi del Lecce e al di là del parere – comunque favorevolissimo – dello “scricchiolante” Benitez. Da parte dell’attaccante, è già arrivata una promessa: se lascerà Roma, il primo interlocutore sarà proprio il club di Moratti. A gennaio o, più probabilmente, a fine stagione.
ADRIANO, RITORNO IN BRASILE? – Adriano a gennaio potrebbe tornare in Brasile. La madre del calciatore sembrerebbe essere il principale “sponsor” del ritorno in patria, ma l’agente dell’Imperatore precisa: “Non mi sembra che la madre abbia detto che lui non è felice e vuole tornare in Brasile – ha detto Gilmar Rinaldi a Calciomercato.it -. Lei ha semplicemente detto che, se il ragazzo non è felice, quando verrà in Brasile ne parleranno. Non penso che abbia detto che vuole andarsene”. Sulle tracce di Adriano sono Corinthians e Palmeiras ma Rinaldi sostiene che “deve rimanere a Roma, perché lì può dimostrare di essere tornato grande”.
JULIO SERGIO SALTA IL BARI – Intanto, la squadra è tornata a Trigoria, dopo un volo trascorso con qualche turbolenza (nulla a che fare con i litigi del dopo Roma-Cluj). Senza Ranieri, senza Pizarro, entrambi alle prese con attacchi influenzali, la squadra ha ripreso ad allenarsi. Asssente anche Julio Sergio: gli esami svolti oggi dal portiere hanno evidenziato un’elongazione all’adduttore: il terzo guaio allo stesso muscolo nel corso di questa stagione, che però potrà risolversi in poche ore. Se il numero uno brasiliano sarà costretto a guardare i compagni nella gara di domenica all’Olimpico contro il bari, dovrebbe essere al suo posto tra i pali già nel match che chiuderà il 2010, a San Siro contro il Milan. Una gara a cui prenderanno parte anche i tifosi romanisti sprovvisti di tessera. Un inedito in questa stagione. Che, sperano a Trigoria, potrebbe aiutare la Roma a vincere il tabù trasferta che l’ha frenata dieci volte in undici viaggi lontano dalla capitale.
Vucinic verso l’addio a gennaio?
di 9 Dicembre 2010Commenta