Angelo Ogbonna, giovanissimo calciatore in quota al Torino di Stefano Colantuono e Urbano Cairo, è uno dei difensori più promettenti nel panorama calcistico italiano.
Nato a Cassino il 23 maggio 1988 (figlio di genitori nigeriani), Ogbonna inizia la carriera calcistica a Cassino: difensore centrale forte fisicamente e dotato di piedi buoni.
Il Torino è il primo club ad accorgersi di lui e inserirlo nel settore giovanile. Debutta in Serie A a 18 anni, l’11 febbraio 2007, in Torino-Reggina. E’ ancora nelle fila granata, anche in B. Ma sui di lui ci sono gli occhi di mezza serie A e di più di un club della Premier League.
Secondo quanto riportato da La Stampa in edicola oggi, anche la Roma sarebbe fortemente interessata al giovanissimo Under 21.
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È il migliore giocatore italiano classe 1988 in circolazione, ma Ogbonna deve ancora crescere tanto e lo farà nel Torino: non per qualche mese, ma per anni. Rino Foschi è uomo sensibile: sia nell’individuare i talenti, sia nel capire dove portano le correnti di mercato. Le prestazioni da titolare di Ogbonna, la sua giovane età unita ad un fisico da gladiatore e l’essere già nel giro della Nazionale azzurra hanno fatto drizzare le antenne al diesse granata. Il classico tam-tam tra procuratori, intermediari, addetti ai lavori e direttori sportivi non ha mai pausa, ma sul talento cresciuto nel vivaio del Toro (e rimasto nonostante il fallimento di quattro anni fa) le voci sono fitte da settimane. Dall’Inghilterra rimbalzano notizie di osservatori di Arsenal e Manchester City inviati in Italia per seguire la sua crescita, mentre in serie A si registrano gli interessamenti di Napoli, Roma e Palermo per il centrale nato a Cassino da genitori nigeriani. “Non è sul mercato”, sancisce Foschi. “Io non so nulla”, sorride Ogbonna. È il gioco delle parti, anche perché sognare è lecito soprattutto quando hai fame di successi e 21 anni sulle spalle. “Il calcio per me è passione – spiega il difensore giunto sotto la Mole nel 2002 e con contratto in scadenza nel 2011 – e il sogno di arrivare ai massimi livelli, anche se devo crescere ancora. Ogni persona ambisce al massimo e il massimo in Italia ora non è solo l’Inter: ci sono anche la Juve e la Roma”. Sincerità per sincerità, Ogbonna sa benissimo che ognuno nel calcio ha un prezzo. “Io cerco di dare sempre il meglio e spero di vincere qualcosa d’importante col Toro. Poi non sempre riesci ad ottenere quello che vuoi e ogni anno nel calcio subentrano anche altri discorsi che possono farti restare o andare via. Ma è così in tutti i lavori e il calcio è una professione”. Un discorso del genere lo faceva anche Rosina, capitano del Toro. “La penso come lui – riflette l’ex compagno – e poi perché fare promesse ai tifosi se poi non le puoi mantenere? Io voglio fare bene, ma se arrivano altre richieste devi valutare tutto, anche cosa vuoi fare del tuo futuro”. Un discorso che Foschi respinge al mittente. “Ogbonna è un giocatore del Toro e fa parte di un progetto ben preciso – risponde il diesse -, per cui queste voci e questi scenari non mi fanno né caldo né freddo. Crediamo in lui e crescerà con noi nei prossimi anni”.