Dalla Gazzetta dello Sport:
I giornali inglesi lo hanno già licenziato. «Scusa Carlo, avresti dovuto cominciare con Drogba… ora, sei finito!» , il titolo leggero del Daily Mirror. «Ancelotti a pezzi dopo l’eliminazione con il Manchester United» , grida il Daily Telegraph, mentre il Daily Express parla di «rovine romane» , giocando con il nome di Abramovich. Il più austero Times sostiene che i sogni di Abramovich «sono finiti in polvere». L’«Independent» è forse l’unico che invita lo stesso Abramovich a riflettere e prendere in considerazione l’ipotesi che per vincere serve continuità e non cambiare allenatori come se fossero figurine. Frullatore Una voce isolata, perché Ancelotti è finito nel frullatore non tanto per l’eliminazione, ma per la scelta di scommettere su Torres all’Old Trafford e di mandare in panchina Drogba. E a proposito di scommesse, ieri i bookmakers si sono sbizzarriti a dare le quote dell’esonero di Ancelotti: 1,33. Per i tifosi del Manchester United, è roba di ore: «Ti cacciano domattina» , gli hanno gridato senza pietà. Destino segnato È così, ma non è proprio così. Ancelotti sarà licenziato, anticipando di un anno i tempi fissati dal contratto firmato nel 2009, ma resterà alla guida del Chelsea fino al termine della stagione. C’è un posto in Champions da difendere e manca una carta di riserva come Grant quando Abramovich e Mourinho divisero i loro destini. Proprio Mourinho è il sogno numero uno del miliardario russo, ma il ritorno a Londra del portoghese non sembra imminente. Guardiola è l’altro sogno proibito, ma qui forse Abramovich potrebbe tentare il colpaccio, altrimenti dovrà ripiegare su un’altra soluzione: Hiddink, Van Basten, Villas Boas. C’è anche Lippi, che si è candidato, ma in Inghilterra gli allenatori italiani non vanno più di moda. Di Matteo è stato licenziato dal WBA. Ancelotti non ha futuro a Londra. La permanenza di Mancini al Manchester City è legata alla qualificazione in Champions. Il più saldo di tutti è Fabio Capello: se non avvengono disastri, guiderà la nazionale fino agli europei del 2012. L’unico suo cruccio è che potrebbe perdere Franco Baldini, molto più di un general manager per Capello: è la sua stampella. E Capello ha infatti chiesto al dirigente toscano di restare fino agli europei. Ma Baldini ha in testa la Roma e qui si torna ad Ancelotti. Martedì, i destini del prossimo direttore generale della Roma e dell’allenatore che non ha mai negato di voler guidare un giorno la squadra giallorossa, si sono incrociati. L’Old Trafford è stato il punto di ritrovo di romanisti del passato e del futuro: Capello, Baldini, Ancelotti e Nela. La partita ha evitato qualsiasi contatto, ma da ieri tutte le strade portano Ancelotti a Roma. La buonuscita che incasserà dal Chelsea renderà più facile trovare un accordo con il club giallorosso. Non è un cammino agevole, perché Ancelotti aveva posto come condizione la qualificazione in Champions, l’arrivo di cinque campioni e l’ingaggio di Pirlo che guadagna 6 milioni l’anno, ma il fallimento di questa stagione al Chelsea dovrebbe ridurre le pretese. (…)