Qualcuno, finita la gara nella calura di San Siro si domandava: ma come mai Jeremy Menez segna soltanto in trasferta?
Vero, il francese autore di una stagione assolutamente sfortunata, con una serie infinita di problemi muscolari e fisici, contro il MIlan ha segnato la sua terza rete esterna dopo quella di Verona e Catania.
Uno scatto fulmineo dal vertice sinistro smarcato da un tocco delizioso di Riise, una fuga verso la porta con Favalli e Maldini ad inseguire, e il rasoterra forte ma centrale che ha sorpreso Dida.
Poi dopo il gol una esultanza contenuta, con il solo Mexes che l’ha applaudito per poi prendersi gli schiaffetti di tutto il gruppo.
Un gesto quello di Oudini che è la testimonianza del valore di questo giovane ragazzo, che spesso cerca troppo la giocata ad effetto, ma che quando parte in velocità è assolutamente imprendibile, se solo riuscisse ad essere più disciplinato a livello tattico sarebbe perfetto.
“E’ la prima stagione in Italia, non faccio fatica a fare una analisi non certo soddisfacente ma so che il primo anno è una buona palestra per riuscire a trovare l’ambientamento adatto. Lo so che ho reso poco, ma non voglio assolutamente andare via, mi trovo bene qui con mister Spalletti e anche se ho avuto poco spazio non ho alcuna intenzione di demordere. So quanto posso dare, il riscatto della squadra coincide con la mia voglia di riscatto personale. Non mi sono state concesse molte opportunità e so che la colpa spesso è stata mia perchè non sono mai stato al top della forma. Gli infortuni mi hanno condizionato inevitabilmente. Spero quindi di ripagare la fiducia dei tifosi che, nonostante tutto, mi sono sempre stati vicini. L’augurio e la promessa è quella di regalare loro altre prodezze: sento di dover ripagare nel migliore dei modi la fiducia che mi viene loro concessa”.