Mario Brozzi è stato per 25 lunghi anni il medico della Roma, ma il 16 Gennaio del 2009 la società ha deciso di privarsi della sua professionalità e virare strada. Dopo quasi sessanta giorni, il dottore ha rilasciato una lunga intervista dove manifesta tutta la delusione per la scelta della società.
Il medico ha pagato dazio a causa degli eccessivi infortuni che hanno colpito la maggior parte dei giocatori, e soprattutto per i lunghi periodi di inattività, che lui aveva prescritto. Tra le cause del suo licenziamento, i contrasti con il tecnico Luciano Spalletti, che ad un certo punto sembrava sul frangente di lasciare anche la Roma.
“Sono stato mandato via in cinque minuti, e non lo meritavo, perché in 25 anni ho dato tutto per questa società. Ero molto legato a Franco Sensi ed alla sua famiglia. Anche con Spalletti avevamo un bel rapporto, c’è stato qualche dissidio così come accaduto in passato con Fabio Capello, non riuscivamo a capire il motivo dei lunghi tempi di recupero degli infortunati. Ma nulla che giustificasse tale comportamento”.
Episodio chiave in Champions con lo Sporting Lisbona.
“Si quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Mexes subì uno scontro con Doni e riportò una commozione cerebrale, ma la settimana dopo nonostante il mio divieto giocò la gara successiva di campionato. Mi arrabbiai molto e il francese non venne convocato per qualche giornata. C’è stato un altro fatto che mi ha fatto capire che a Roma stava finendo il mio tempo, un giocatore andò a curarsi a Cesenatico senza dirmi nulla”.
Il medico però ha spiegato per quale motivo si sono verificati troppi infortuni.
“Il giocatore è come una macchina della Formula 1, che corre tanto senza però fermarsi ai box per fare la sosta. Si gioca troppo, e la costituzione fisica di un uomo ad un certo punto ne risente, ecco perché a mio avviso, malattie come la Sla sono quelle che colpiscono i giocatori di calcio e non quelli di altri sport”.
andrea 10 Maggio 2011 il 19:36
sono sempre più schifato dai politici italiani e credevo che almeno “nel piccolo” delle realtà locali fosse diverso, invece ho assistito con i miei occhi alla campagna elettorale di Mario Brozzi, adesso consigliere Regionale del Lazio. l’ho ascoltato e gli ho creduto quando parlava della politica sporca senza etica, delle sue umili origini e della sua incapacità di diventare una persona disonesta che si vende o raccomanda qualcuno, ho creduto alle sue promesse di aprire un consorzio sanitario a misura di cittadino… beh, sapete come è andata a finire? Non ha mantenuto nessuna promessa, nemmeno quando aiutato a farlo, semplicemente non gli interessava, perchè avrebbe portato via tempo e comportato impegni che non voleva sìassumersi, meglio i magheggi e le chiacchere, sono usciti video su youtube in cui lui prometteva raccomandazioni e aiuti in cambio di voti, qualche articolo e un servizio al TG3, poi non se n’è più parlato, ha fatto entrare al consiglio direttivo due persone che lavoravano con lui in campagna elettorale gratuitamente (Nunzia Cantile e Eleonora D’agostino) oltre alla Figlia Valeria Brozzi (che precedentemente, per qualche mese, appena eletto, aveva posizionato all’ufficio stampa del campidoglio)e il fidanzato della figlia: Gabriele Massucci. Strapagati, ovviamente da noi contribuenti. Questi sono i fissi, poi ci sono i temporanei e le varie consulenze. E comportandosi così ha fatto carriera, fino a diventare capogruppo Polverini. Perchè? Semplice: perchè più porcate fai, più sei ricattabile e quindi puoi avanzare…