Dal Romanista:
La difesa arriva nel tardo pomerggio, quando ormai il danno è fatto. E non è neanche troppo convincente. Claudio Marchisio non si presenta davanti a microfoni e taccuini, ma affida al suo procuratore alcune scarne frasi per chiudere – o almeno così pensa lui – il caso: «Nessuna parola offensiva, semplicemente ero fuori tempo con la banda e il mio labiale può essere sembrato non in sintonia con l’inno». Punto. Fine. E pazienza se una città intera si sente offesa da quel “Roma Ladrona” procunciato sulle note dell’inno di Mameli. Caso chiuso. Come dicono anche Lippi e Cannavaro, che lo difendono: «È un bravissimo ragazzo. Non ha detto certe cose». L’ex difensore della Juve aggiunge: «Ridevamo perché andava fuori tempo». «Mandarlo via dal gruppo? Ma per favore…» spiega invece Lippi da Viareggio, dove sta trascorrendo le sue ore di libertà. Tutti cercano di fare quadrato intorno a lui. La politica tace. Il video, in serata, viene rimosso da Youtube. E pazienza se c’è da passare sopra a un’intera città che chiede spiegazioni. O, quantomeno, giustificazioni convincenti. Non arriva nulla di tutto questo. Arrivano solo le parole di Marchisio. Dello “stonato” giocatore che andava «soltanto fuori tempo».