Francesco Totti parla (o meglio, scrive) al Corriere dello Sport per commentare le vicende di questi giorni di grande cambiamento in casa Roma, e anche per difendere, chiedere rispetto, per tutti i romanisti che lavorano per il club giallorosso. Comunica anche la sua volontà di vincere un trofeo importante. Ecco il testo della lettera di Francesco Totti:
Si è chiusa una stagione e se ne sta per aprire un’altra, con una nuova società, una nuova proprietà, un nuovo allenatore e nuovi dirigenti. Negli anni passati con la vecchia gestione si è vinto uno scudetto proprio qualche giorno fa ne abbiamo festeggiato il decennale – abbiamo vinto altri titoli nazionali, due Coppe Italia e due Supercoppe e per un periodo abbiamo tentato di proporre un nuovo modo di fare calcio in Europa.
Nel campionato italiano spesso, e questo è accaduto fino allo scorso anno, abbiamo sfiorato un altro titolo e tenuto testa all’Inter fino alla fine. Per arrivare a vincere servono tante componenti, una giusta miscela tra campioni, forza della società, disponibilità economiche, struttura di gioco e anche la fortuna, che non guasta mai. Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di incontrare il nuovo allenatore, Luis Enrique. La mia conoscenza del tecnico spagnolo era fino alla scorsa settimana fa solo quella relativa al campo. E’ stato un grande calciatore al Barcellona, club prestigiosissimo nel quale ha cominciato anche la carriera di allenatore ed è stato nostro avversario anche in una edizione della Champions League.
Lo ricordo come un calciatore dalla forte personalità e questo mi è sembrato di cogliere anche nei pochi minuti durante i quali ci siamo intrattenuti: ho avuto l’impressione di una persona determinata e carismatica. Dal punto di vista tecnico non posso ancora esprimere giudizi, perchè a me piace prima constatare di persona e poi trarre le mie conclusioni. Sicuramente intorno a noi ci sarà tanto entusiasmo e soprattutto tanta voglia di fare bene per riuscire a riportare allo stadio i nostri tifosi, che sono la nostra forza, il nostro dodicesimo uomo in campo. Chi tifa Roma ha caratteristiche umane e caratteriali diverse dagli altri appassionati di calcio e questo ce lo conferma la nostra storia in tutte le componenti societarie: calciatori, allenatore e dirigenti. Spero che con la nuova proprietà la nostra identità di romani e romanisti non si smarrisca mai e il suo immenso valore non si disperda. Soprattutto chi occupa posti di responsabilità a qualsiasi livello della nostra società dovrà comunque avere un senso di appartenenza e un amore profondo per questa maglia.
Dall’incontro che ho avuto con i dirigenti sono stato informato del fatto che stanno lavorando per portare a Roma giocatori importanti nell’ambito di un progetto ambizioso. Sinceramente sto leggendo come voi, attraverso i giornali o internet, tutte le notizie di mercato. Quando torno mi dovrò preoccupare di giocare e di mettermi a disposizione del nuovo allenatore, per cercare di fare del mio meglio. A livello personale mi aspetto nei prossimi anni di vincere qualcosa di importante, a cominciare da un trofeo internazionale che ancora manca nella mia bacheca. Sono sicuro che le mie aspettative siano le stesse dei tifosi. Il calcio è divertimento, ma è anche voglia di vincere. Da quello che leggo avremo uno staff dirigenziale competente in tutti i settori, a capo dei quali ci saranno persone che si assumeranno le loro totali responsabilità. Noi dovremo pensare solo a giocare e fare bene sul campo.
Tra poco finirà la mia prima parte di vacanza. Quando tornerò in Italia capirò meglio i numerosi cambiamenti che sono in atto alla Roma. Anche perchè alla fine i principali attori siamo noi calciatori, siamo noi quelli che vanno in campo e spesso determinano i risultati. Spero solo che i valori espressi in questi anni da persone che hanno contribuito con il loro apporto professionale a mantenere la Roma nell’elìte del calcio italiano non sia azzerato. Soprattutto mi auguro che a chi è nato romanista e ha dato tanto a questa società gli sia sempre riconosciuto il rispetto che merita. Che è quello che ho chiesto io. Essere rispettato. Per quello che sono stato, che sono e che sarò e che ho sempre rappresentato nella Roma. Rispetto e sincerità dovranno accompagnare tutte le scelte che si faranno nei confronti di persone che hanno messo a disposizione la loro professionalità nella Roma.