Pietro Leonardi, direttore sportivo del Parma, è intervenuto alla trasmissione radiofonica della Signora in Giallorosso:
“Chi mi ha criticato per le dichiarazione di ieri ha poca memoria, mi arrabbiai anche dopo la partita contro la Lazio. Avrei voluto dedicare la vittoria di ieri a mio padre, tifoso laziale, così come ho fatto anche quando ho battuto la Lazio stessa: ne avrò diritto? Non mi piacciono quelli, tra gli addetti ai lavori, che fanno i furbi, i falsi, quei dirigenti che si mettono la sciarpa al collo e vanno ad esultare sotto la curva. Io sono sempre stato onesto, da ragazzo sono stato tifoso della Lazio. Sottolineo sono stato, perchè ora sono un professionista. La Lazio è una delle squadre che ho battuto più volte, così come Mazzone ha sconfitto la Roma, con la differenza che quando certe cose le dice Mazzone va tutto bene, quando le dice Leonardi, viene crtiticato”.
L’ESPULSIONE – “Ho chiesto al quarto uomo quanti minuti di recupero erano stati assegnati, visto che c’erano state lunghe interruzioni. Quando mi ha detto dei quattro minuti ho manifestato il mio dissenso, e sono stato giustamente allontanato. Non credo che sarò squalificato. Ieri non ero arrabbiato, ero proprio incazzato, come ogi volta che perdo!”.
ARBITRAGGIO – “Non è facile fare l’arbitro, il problema è il clima di tensione che accompagna certe partite. Tutto nasce dalla cultura del sospetto, non mi riferisco ai tifosi, ma ai media. Il problema parte dalla comunicazione, ci sono trasmissioni e articoli di giornale che alimentano questa cultura. In vent’anni non ho mai parlato male dei tifosi, è la comunicazione che crea la cultura del sospetto. In Italia dobbiamo far fronte a questi problemi, come a quello per cui il sistema che produce tanti soldi e al contempo genera debiti. Il processo di Napoli? Sono stato chiaro, chi ha sbagliato deve pagare”.
LA COMUNICAZIONE A ROMA – “Invidio la comunicazione che nella capitale ruota intorno alla Roma, perchè ha prodotto risultati positivi: mi riferisco al modo in cui difendete la squadra, per cui la Roma stessa ne trae giovamento. Desidero precisare che non si tratta di una polemica ma di un complimento per gli effetti che produce sui giocatori”.
MORDENTE PARMA – “Non capisco perchè il Parma non dovesse giocare la partita. Abbiamo un’immagine, una professionalità e degli interessi di classifica. Rabadisco che la Roma non meritava di vincere, ma se preferite rigiro la prospettiva: il Parma, per il gioco che ha messo in mostra, non meritava di perdere. Per chi tifo tra Lazio ed Inter? Io tifo per il Parma”.
MOTTA E PIZARRO – “Motta ieri è stato molto gentile con me, a dispetto di quello che si racconta. Anche Pizarro è stato affettuoso, mi ha persino regalato una maglia. Anche con i dirigenti della Roma ho rapporti cordiali. Se sarei disposto a vendere Biabiany alla Roma? Non lo vendo, ce lo godiamo ancora un pò, perchè è il frutto di una ricerca ed è il futuro del Parma”.
MIRANTE-TOTTI – “Non so cosa sia successo, ero stato espulso. Forse Mirante avrà pensato che Totti stesse simulando, ma durante la partita si dicono tante cose…”
TERZO TEMPO NEL CALCIO – “In Italia c’è una cultra per cui a fine partita non è possibile nè fare, nè imporre, il terzo tempo”.