Da Il Messaggero:
Se Reja non fa scherzi, del derby una cosa si sa: la Lazio utilizzerà tre stopper e due esterni. Ossia: difesa a tre o a cinque, dipende dall’animo e dalle fasi di gioco. Quando si affronta una squadra così disposta, va innanzitutto presa una decisione: modificare il disegno tattico, adattandolo all’altro o disinteressarsene e procedere con il gioco consueto? Non è un interrogativo da poco. Il tecnico che cambia, forse l’azzecca, ma dà ai suoi calciatori la sensazione di rispettare troppo gli avversari. Se non cambia, regala qualcosa sul piano tattico, però rafforza l’autostima della truppa: fateci largo, che passiamo noi. Se Ranieri vuole modellare la Roma sulla Lazio, ha l’obbligo di rammentare due regolette: 1) la difesa a tre si attacca ai lati, mettendo due calciatori per fascia; 2) non si utilizzano mai due attaccanti fissi: diventano punti di riferimento per gli stopper altrui. Avremmo dunque una Roma ferma sul quattro, quattro, due: Perrotta a sinistra, Totti trequartista, Vucinic largo. Menez, Toni e Baptista aspetterebbero il loro turno. E’ la mossa che preferiamo: l’abbondanza va sfruttata e a ritornare indietro si fa sempre in tempo. In caso contrario, Roma abituale e coraggiosa: Toni, Totti, Vucinic in avanti, Perrotta alle spalle. E’ la mossa che si augura Reja.