Daniele Pradè è ricorso all’espressione più significativa: un’amichevole? Macchè, Lazio-Inter è stata un’esibizione in mondo visione. Sono le parole con cui il dirigente romanista prova a stendere un velo pietoso su quanto accaduto all’Olimpico nel corso della 36/a giornata di serie A. Pradè ha parlato ai microfono di Roma Channel e, anche se le parole usate sono differenti, è evidente il richiamo a quelle sfide di diletto che non servono a nulla. Come tra scapoli e ammogliati.
ROMA-SAMPDORIA. “Ha rappresentato una battuta d’arresto: il primo tempo è stato fantastico, avremmo potuto segnare 3 gol, poi la sfortuna e gli episodi contrari hanno determinato una sconfitta dolorosa. Che ci ha portato a lavorare sull’aspetto psicologico: a Parma abbiamo affrontato la partita con lo spirito vincente. Il Parma si è rivelato un avversario determinato, ma a me piace sottolineare la nostra prova di forza e di squadra: una squadra tosta e determinata, sostenuta dai suoi tifosi”.
LAZIO-INTER. “Quello che è successo ieri è sotto gli occhi di tutti. Peccato, è una pagina buia, ha perso lo sport. Consentitemi la battuta: non è stata neanche un’amichevole, ma un’esibizione in mondo visione”.
COPPA ITALIA. “Sono qui per sottolineare importanza l’importanza della finale di Coppa Italia, la quinta in sei anni: la vogliamo vincere fortemente, metteremo l’anima. Sono convinto che avremo lo stadio pieno. Daremo prova della nostra forza e della nostra civiltà”.
VOLATA. “Sarà un finale di campionato in cui non molleremo niente. Ci crederemo fino all’ultimo minuto. Dobbiamo essere uniti. Squadra e tifosi viaggiano all’unisono. Oltre alle trasferte di Bari e Parma anche con l’Atalanta è stato fondamentale l’aiuto dei tifosi”.