«Qui si parla solo della Roma. Dicono che presto diventerà nostra». Mentre all’ombra del Colosseo si rimugina su arabi e americani, ecco la telefonata che scombussola tutto. Dalla gelida San Pietroburgo arriva la voce familiare di Khrin, non un amico qualunque. Lui lavora nella VimpelCom, il colosso russo delle telecomunicazioni nel quale sono da poco confluite Wind e Orascom e che oggi rappresenta il quinto operatore di telefonia mobile al mondo, con ricavi a 21 miliardi di dollari. «In ogni angolo dell’azienda – dice Khrin – si parla solo della Roma. In Russia sono sicuri: l’affare si farà e anche gli italiani di Wind me lo confermano». E Wind vuole dire Naguib Sawiris, il magnate egiziano amico di famiglia dei Sensi, che si trova dietro la quarta «misteriosa» offerta. Lo stesso Sawiris, sempre a ottobre, dichiarò: «Avevo raggiunto un accordo con Unicredit, ma all’ultimo momento si sono tirati indietro senza motivo. Io però insisterò». A quanto pare è stato di parola.
Vendita Roma, in Russia sono sicuri: “Sarà nostra”
di 2 Febbraio 2011Commenta