Dieci mesi fa, esattamente il 23 gennaio 2010, sotto un cielo torinese nero nero, fu una questione di cuore. Che non partiva, inceppato come un motore, ma quando si accese fu un canto e un sorpasso, in un fazzoletto di metri: Juventus battuta al fotofinish. Ma fu anche questione di muscoli, quelli di John Arne Riise: aprì la Juve come una scatoletta di spinaci e la finì in due bocconi. Non a caso lo chiamano Braccio di Ferro…Fu, infine e particolarmente, una questione di testa: la squadra non mollò, continuò a crederci, si spinse in avanti e all’ultimo assalto Riise si spinse oltre, esattamente dove la sua testa roscia incontrò il pallone lanciato da Pizarro, e fu subito amore. «Un assist eccezionale, non potevo sbagliare», disse il norvegese del cileno. Messa così, con il piedino del pequeño (che stasera mancherà) e la testa del gigante, fu la vittoria del secchio e l’olivaro.
Ieri e oggi Fu certamente un successo storico: alla Roma mancava da otto anni e mezzo. Fu un altro gran premio della montagna, una vittoria in salita: la 13ª rimonta dell’era Ranieri. Fu un piccolo passo verso quel cielo nero, che di lì a poco si sarebbe illuminato: ma la luna era ancora lontana, tanto che Riise non volle volare troppo alto. «Siamo terzi, possiamo agguantare il Milan — disse il terzino goleador al termine del match —, ma per lo scudetto mi sembra troppo difficile». Era la 21ª giornata, l’Inter ancora distante anni luce. Dieci mesi dopo, invece, alla vigilia della 12ª sono incredibilmente tutte alla portata. Così Riise, intervistato dalla rivista La Roma, stavolta può lanciarsi. «Abbiamo le carte in regola per vincere lo scudetto e la Coppa Italia — dice senza timori —. Io mi sento fortunato a giocare in un club così ricco di giocatori importanti e di qualità. Il segreto tra il dire queste cose e raggiungerle è semplice: bisogna lavorare, lavorare, lavorare. Il calcio non è complicato: a mio parere, se ci si prepara al meglio e si ha un’ottima squadra come la nostra, i risultati prima o poi arrivano per forza».
La Roma ci ha messo un po’ a ingranare, come un anno fa, ha concesso qualche metro di vantaggio alle avversarie. «Continuavamo a guardarci indietro, a pensare allo scorso campionato — ha spiegato Ranieri —, ma ora finalmente anche noi abbiamo cominciato il nostro campionato». «Vero — conferma Riise —, abbiamo avuto delle difficoltà, ma ne siamo usciti tutti insieme. Tra noi e il mister c’è esattamente lo stesso feeling della scorsa stagione: stiamo lavorando duro tutti insieme per tornare ai nostri livelli. Per fortuna questo campionato è più equilibrato, la lotta al vertice è ancora più agguerrita, ci sono almeno 5-6 squadre molto competitive. Male nostre chance sono intatte». (..)
Juventus-Roma, il ricordo di Riise
di 13 Novembre 2010Commenta