L’annata strepitosa di Julio Sergio fa il paio con il campionato da incorniciare dei capitolini. Anzi, forse è anche per il fatto che un estremo difensore giallorosso tanto affidabile e puntuale non lo ricordiamo nel recente passato, che l’annata giallorossa si è rivelata così importante. C’è stato l’anno di grazia di Alexander Doni – quello precedente – ma poi il brasiliano (con tanto di convocazione ai Mondiali 2010 quale bottino inatteso e consolatorio) si è gradualmente perduto tra errori grossolani e prese di posizione nei confronti della società (al fine di rispondere alle chiamate di Carlos Dunga) che hanno logorato il rapporto tra lui, la Roma e i tifosi. Chi se l’immaginava, tuttavia, di avere in casa uno dei migliori portieri della stagione: non perché Julio Sergio, in precedenza, fosse scarso ma per il fatto che – con Luciano Spaletti alla guida del club – il carioca è sempre stato considerato come il “miglior terzo portiere del mondo”. Insomma, ci si fidava di Spalletti. Che, almeno in questo, si è sbagliato di grosso. Lo abbiamo capito giornata dopo giornata: da quando Ranieri ha deciso di farne il titolare inamovibile, Julio Sergio si è conquistato coi fatti la fiducia di tutti. In un istante, sono spariti i patemi di una tifoseria che, nella prima parte di stagione, tremava al solo pensiero che un attacco qualunque potesse avvicinarsi all’area di rigore giallorossa.
Per Bertagnoli, quello appena concluso, è stato l’anno della consacrazione. Alla faccia di quanti, nella sessione di mercato della scorsa estate, pensarono di dover correre ai ripari e trovare un’alternativa a Doni (poi identificata nell’inutilizzato Lobont). Messo in tasca Alexander Doni, Julio Sergio ha mostrato – con parate e sicurezza evidenti – di essere uno dei migliori portieri mai visti a Roma negli anni recenti. Già detto di doni, ma superiore anche a Francesco Antonioli dell’anno dello scudetto e alla serie di incompiuti numeri uno passati per la capitale. Da Pelizzotti a Konsel. Ma superiore anche a chi, nelle annate passate, ha indossato la maglia dell’estremo titolare per più e più stagioni. Pensiamo a Cervone e Lorieri. Dopo Franco Tancredi, indimenticato portierone giallorosso negli anni che vanno dal 1977 al 1990, Roma può nuovamente vantare un ottimo estremo difensore. Partito in sordina come riserva della riserva di Doni, il brasiliano ha conquistato tifosi e tifose giallorosse nell’arco di pochissime partite, grazie alla sua sicurezza tra i pali e soprattutto alla sua intelligenza dentro e fuori dal campo. A Julio Sergio, tanta qualità, hanno fruttato il rinnovo del contratto fino al 2014: roba da stare tranquilli per un bel po’. 30 le prresenze stagionali per un totale di 2.631’ giocati: 29 gol subiti e l’apoteosi rappresentata dai due derby contro la Lazio, in cui l’erede di una famiglia di emigranti di Ripa Teatina si è superato in diverse occasioni facendo decollare l’entusiasmo, oltre che dei suoi compagni di squadra, anche dei tifosi assiepati in Curva Sud, di cui adesso è uno degli idoli.