Storie di voli, rivalità, querele e papponi. Storie che solo la Roma calcistica, a volte ostaggio di personaggi poco raccomandabili, riesce a raccontare. Non è un paradosso, perciò, che per parlare del derby brasiliano tra Doni e Julio Sergio si debba approdare persino nei tribunali, perché quando qualcosa si rompe, le schegge che volano possono finire per far male. Miracolo a Milano La vicenda è nota. Doni è stato il titolare incontrastato dell’era Spalletti: una rivelazione per tutta Europa. Julio Sergio in quel periodo, oltre a essere misconosciuto nei suoi (tantissimi) meriti, si dice a Trigoria che sia stato a volte un po’ vessato dal connazionale. Poi, complice un serio infortunio alla cartilagine del ginocchio patito da Doni, le parti si sono capovolte e ad essere sottovalutato a dispetto dei suoi meriti è stato l’ex titolare di un tempo. Fino all’inizio di questa stagione, quando Doni – rimasto invenduto a causa del suo alto ingaggio – ha dimostrato di aver risolto i suoi problemi tecnici (tuffo in basso a destra) e di aver ritrovato quella vena che hanno fatto sussurrare allo staff tecnico come, se stia bene, il migliore sia lui. Tornato in campo a Milano, le gerarchie paiono essersi di nuovo ribaltate, anche perché il sincero De Rossi, pur elogiando Julio Sergio, ha ammesso che Doni era «il portiere più forte» con cui abbia mai giocato dopo Buffon.
Julio Sergio-Doni: derby brasiliano
di 23 Dicembre 2010Commenta