Nelle ultime quattro partite la Roma non ha subito gol. Dalle parti di Trigoria è una notizia. Notizia che è concisa con il rientro a pieno regime di Juan. Il brasiliano è stato oggetto di critiche per i suoi continui infortuni che l’hanno portato spesso più fuori che dentro al campo. Dalla Gazzetta dello Sport:
Aveva i muscoli fragili, Juan. Una volta dentro, una volta fuori. Solo che il nuovo allenatore (Claudio Ranieri) non riusciva a spiegare la forza dei numeri: come è possibile che in Bundesliga, a temperature molto più rigide, giocasse una media di 28 partite all’anno in un campionato da 34 giornate? A Roma, nelle prime due stagioni, aveva saltato la metà delle partite. Ranieri allora ha cercato di intervenire: preparazione personalizzata, con particolare attenzione alle forzature, e alimentazione diversa. “Da buon brasiliano ama molto la carne – ha spiegato il tecnico – abbiamo deciso di ridurla per vedere se le sue fibre reagiscono” . Hanno reagito, eccome. Juan è guarito. E adesso è grato a chi ha saputo comprendere il suo disagio. Non era questione di scelte tra Roma e Brasile. O almeno, non solo. Era un problema di sistema di allenamento. Con i nuovi metodi, con una sorta di cogestione, è tornato se stesso. Va in campo tranquillo, senza paura di farsi male e ricominciare tutto da capo. Con Spalletti aveva meno feeling: riconosceva suoi i meriti tecnici e tattici, però si sentiva meno considerato. Ranieri ha capito anche questo, se è vero che un paio di settimane fa ha detto pubblicamente: “Ne ho allenati tanti di grandi difensori, ma Juan è veramente un fuoriclasse” .