Dal Corriere della Sera:
Incontro interlocutorio, l’ennesimo prima del giorno del giudizio. In attesa del 5 luglio, data ultima indicata dal professor Cesare Ruperto per evitare il lodo arbitrale, si continua a trattare senza soluzione di continuità. Compagnia Italpetroli e Unicredit sono ancora lontane dall’accordo sul rientro del debito di 325 milioni di euro per cui è esposto gruppo petrolifero. Ieri alle ore 18 è andato in scena a Borsa chiusa il vertice tra i legali (Carbonetti e Di Gravio per la banca, Gambino e Conte per la holding della famiglia Sensi): circa due ore in uno dei due studi romani del professor Agostino Gambino, in via dei Tre Orologi nel cuore del quartiere Parioli, con lo scopo di arrivare a un’intesa che ancora tarda ad arrivare. Le divergenze su una condivisa valutazione economica degli asset dei Sensi restano il vero scoglio del contenzioso nonostante, da diverse fonti finanziari, continui a trapelare ottimismo sul buon esito finale del negoziato e si parli senza timori di un «ravvicinamento». La volontà della famiglia è quella di provare in tutti i modi a mantenere il controllo della Roma, nonostante le scadenze si facciano sempre più pressanti. In ogni caso, il club giallorosso è parte integrale dell’accordo, i ragionamenti sono globali e pare alquanto improbabile che si arrivi alla fumata bianca solo con l’alienazione eventuale degli altri beni.