L’articolo del Messaggero sulle perdite di Italpetroli e l’obbligo conseguenziale di convocare un’assemblea per prendere provvedimenti:
La Roma sogna il sorpasso dell’Inter in serie A. Ma sul piano societario l’Italpetroli deve fronteggiare una situazione patrimoniale delicata: le perdite hanno corroso il patrimonio per più di un terzo e, codice civile alla mano, bisognerà assumere decisioni conseguenti. Italpetroli, controllata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da Unicredit, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha convocato l’assemblea dei soci per venerdì 12 con quattro punti all’ordine del giorno, tra i quali “l’esame della situazione patrimoniale della società al 30 novembre 2009, della relazione della stessa corredata dalle osservazioni del collegio sindacale e le deliberazioni ai sensi dell’art. 2446 del codice civile“. In base alle carte disponibili aggiornate al 31 dicembre 2008, Italpetroli ha bruciato per perdite 33 milioni riducendo il capitale sociale, quindi, da 50 a 17 milioni. Ecco perchè scattano le prescrizioni di legge: “Quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza delle perdite gli amm nistratori devono senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti. All’assemblea dev’essere sottoposta una relazione della situazione patrimoniale della società con le osservazioni del collegio sindacale sulla gestione“. L’art. 2446 prosegue che “se entro l’esercizio successivo – il 2009 – la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea che approva il bilancio di tale esercizio deve ridurre il capitale in proporzione delle perdite accertate. In mancanza gli amministratori e i sindaci devono chiedere al tribunale che venga disposta la riduzione del capitale in ragione delle perdite risultanti dal bilancio. Il tribunale provvede, sentito il pm, con decreto soggetto a reclamo che deve essere iscritto sulr egistro delle imprese”. La situazione quindi è fluida perchè in assemblea dovrebbero essere forniti i dati aggiornati al 2009 per poter calcolare lo stato delle perdite. I 33 milioni di “rosso” del 2008 sono imputati a costi di gestione. Ma l’assemblea esaminerà anche la elazione del presidente di Italpetroli Rosella Sensi “in merito agli interventi e alle osservazioni di Unicredit all’assemblea del 22 dicembre 2009“. in quell’assemblea convocata per rimuovere il rappresentante Unicredit Roberto Cappelli, dimessosi qualche giorno prima, la banca mosse rilievi relativi al nav – il valore del patrimonio netto – 2008 che ha dato luogo alla disdetta da parte di Unicredit dell’accordo sul debito e alla citazione in tribuanel perchè dichiari nullo il bilancio del gruppo. Quella disdetta è stata impugnata dai Sensi col ricorso all’arbitrato. Unicredit ha investito il collegio sindacale e la società di revisione della questione relativa al nav: di questo tema ci sarà “la comunicazione del collegio sindacale in merito alla lettera denuncia ex art. 2408 del codice civile di Unciredit“.