Da Forza Magica:
“Siamo un gruppo forte, abbiamo tutte le caratteristiche per vincere, ma dobbiamo restare concentrati, fare la politica dei piccoli passi, senza commettere errori e sono convinto che quest’anno un trofeo lo conquisteremo, non ho voglia di ritrovarmi a mani vuote al termine della stagione”: Rodrigo Taddei lo dice con umiltà ma con la convinzione dei propri mezzi. E’ scaramantico ma la voglia di vincere è più forte e infatti si lascerà scappare più di una volta nel corso di questa intervista la parola vincere.
La sua convinzione parte dalla qualità e dalle potenzialità di questo gruppo:
“Siamo forti, lo siamo sempre stati e lo abbiamo dimostrato in questi anni, anche quando c’era Spalletti in panchina, abbiamo cambiato poco in ogni stagione, più o meno il gruppo è sempre stato questo. Forse potevamo vincere di più. Pensate all’anno dello scudetto vinto per un punto dall’Inter, abbiamo commesso degli errori anche noi, troppi pareggi, ancora oggi non riesco a spiegarmeli, ci hanno portato via punti preziosi e questi svarioni li abbiamo pagati alla fine. Questa volta non voglio correre il rischio di cadere negli stessi errori, per questo dico di affrontare le gare di domenica in domenica con grande concentrazione e sono sicuro che alla fine della stagione potremo gioire tutti insieme, noi calciatori ma anche e soprattutto i tifosi, se lo meritano per tutto quello che ci danno. E’ questa la giusta mentalità da osservare quando si sta lottando per lo Scudetto. Per vincere poi secondo me è importante che all’interno di un gruppo ci siano uomini di esperienza e giovani talentuosi, come noi insomma”. Il mix ci sembra perfetto, ma parliamo anche di Coppa Italia?
“Già la Coppa Italia, quando la vinciamo noi ci dicono che non ha alcun valore, poi quando la conquistano gli altri è importante, la verità è che ogni trofeo alzato al cielo è un prestigio per la squadra che riesce ad aggiudicarselo, quest’anno poi per noi la Coppa Italia avrebbe un significato ancora più importante, visto che sarebbe la decima nella storia del nostro club. Noi giocatori, comunque non facciamo mai una scelta, noi pensiamo solo a dare il massimo in ogni partita sapendo che al traguardo c’è un trofeo da conquistare.
Rodrigo dopo un momento iniziale in cui ha dovuto fare panchina è tornato ad essere un punto di riferimento anche per Claudio Ranieri, così come lo era con Luciano Spalletti.
“Credimi non mi è mai piaciuto dover fare paragoni”, si giustifica. “Mister Spalletti non l’ho più sentito da quando è andato via ma ci siamo lasciati con un ottimo rapporto, del resto come potrebbe essere il contrario, lui ha sempre creduto in me, mi ha sempre fatto giocare, non mi ha mai messo in discussione. E comunque non è stata solo colpa sua se i risultati non arrivavano, a volte accade. Noi giocatori non entriamo mai in campo per perdere, vogliamo sempre vincere e ci dispiace per l’eliminazione in Uefa League ma alla fine la forza di questo gruppo composto da calciatori di grande valore prevarrà”. Poi prosegue: “Ranieri e Spalletti sono molto diversi, sicuramente Ranieri ha una grande esperienza, conosce l’ambiente romano, e quando lavora non ama affatto scherzare, se qualcuno non va come vuole lui, ti prende per l’orecchio e ti fa correre…ti prende per l’orecchio in senso figurato, naturalmente”.
Insomma a Roma Rodrigo vive bene e non nasconde il suo sogno: ”Vorrei chiudere qui la mia carriera da calciatore, il mio contratto è in scadenza ma non sono preoccupato perché con la famiglia Sensi ho sempre avuto un ottimo rapporto. Con il Presidente Franco c’è sempre stato un feeling speciale, non è che lo frequentassi, ma è una sensazione a pelle, è sempre stato un uomo che mi è piaciuto ed io andavo a genio a lui. Ricordo quando tornammo da Milano con la Coppa Italia, gli corsi incontro e lui scoppiò a piangere, mi fece emozionare ma anche preoccupare tantissimo, non stava già molto bene. Comunque io sogno di chiudere la mia carriera qui ed anche se è vero che spesso i sogni non si avverano io mi auguro di non essere l’eccezione che conferma la regola”.
E’ da poco passata la brutta serata di Atene, Doni ora sta molto meglio ci assicura Taddei, insieme condividono la stanza in ritiro quindi con lui non ha davvero segreti.
“Vi posso assicurare che se c’è un giocatore che non si lascia affatto influenzare dai fischi quello è Doni, lui è un grande professionista, in Brasile ha giocato in grandi club dove c’è forte pressione, è abituato a stare a certi livelli, poi è chiaro che i fischi possono infastidirlo, ma non al punto di farlo giocare male, credetemi. Le parole del capitano, poi, gli hanno fatto molto piacere, le ha apprezzate”.
A proposito di Francesco Totti, approfittiamo di Rodrigo per chiedere notizie su di lui e per sapere come sta vivendo questo momento fuori dal campo.
“Francesco sta bene. E’ chiaro che sia noi compagni, sia i tifosi, vorremmo sempre vederlo in campo, non stiamo parlando di un giocatore qualsiasi, ma del calciatore numero uno in Italia. Francesco è un grande uomo ed un grande padre di famiglia, ha sempre dimostrato di amare la Roma, mettendo a rischio anche se stesso perciò ora dobbiamo essere noi a stare vicino a lui senza mettergli fretta. Dobbiamo aspettarlo con calma, tanto non deve preoccuparsi di nulla ha altri 5 anni di contratto quindi ne ha tante di gare da disputare. Non scherzo, io sono convinto che Francesco giocherà per i prossimi cinque anni e sapete perché? Lo vedo allenarsi tutti i giorni con professionalità e serietà ed anche quando non è in campo lavora seriamente in palestra”.
A proposito, visto che in allenamento c’è tempo anche per osservare i compagni, ma in questi anni non vi eravate accorti di quanto è forte Julio Sergio?
“Certo che lo vedevamo, e sapevamo delle sue qualità, lui è sempre stato fortissimo. Ha lavorato duramente in questi anni e quando ha avuto l’occasione ha saputo sfruttarla”.