Inter-Sampdoria raccontata da Il Corriere dello Sport con tanto di attenzione alle fasi cruciali del match: le due espulsioni dell’Inter (Samuel e Cordoba), la “panolada” del Meazza che protesta sventolando carta igienica bianca dopo l’ammonizione per simulazione di Eto’o e Josè Mourinho con tanto di simbolo inequivocabile. Incrocia le braccia a indicare le manette, quasi che qualcuno abbia deciso di frenare i dogni interisti. L’articolo:
Rosso per Samuel. Urla a Trigoria. Rosso per Cordoba. Riurla a Trigoria. Fischio finale a Milano, ancora urla, ma più dimesse perché, a un certo punto, con l’Inter in inferiorità numerica di due gio catori, nelle stanze dei giocatori si era spe rato, sempre che oggi si batta il Catania all’Olimpico, di fare il colpo massimo, re cuperare tre punti tutti in una volta. Sono i tre flash più significativi per darvi l’idea di come ieri sera, a Trigoria, centro tecnico Fulvio Bernardini, casa Roma, in ritiro in vista della partita di oggi, si sia siano vissuti gli intensissimi, e ci pare pure mol to poco, novanta minuti tra Inter e Sampdoria a poco meno di settecento chilome tri di distanza, una partita capace di regalarci anche una pañuelada, fazzoletti bianchi alla spagnola per protestare contro la direzio ne arbitrale di Tagliavento. Nessuno, a Trigoria, stavolta si era voluto perdere la partita. Lo aveva anticipato Claudio Ranieri alla fine della sua conferenza stampa intorno alle tredici.
Al contrario di quello che aveva dichiarato la settimana precedente, quando aveva ufficializzato che non avrebbe seguito in televisione la trasferta dell’Inter al San Paolo di Napoli, «preferisco andarmi a mangiare un’amatriciana con gli amici » , stavolta aveva respinto qualsiasi ipotesi di seguire il festival di Sanremo, «no, no, stasera mi vedo l’anticipo tra Inter e Sampdoria» . Insomma, anche se ufficialmente il tecnico ha sempre detto che « lasciamo perdere l’Inter, è un’altra categoria» , si vede che pure Ranieri, oltre ovviamente e giustamente a guardarsi dietro, ora un pensiero, magari piccolo piccolo a un’altra categoria, potrebbe essere che cominci a farlo. Al motto viva la scaramanzia, perchè non esiste ma crederci non costa nulla, Ranieri e i giocatori, hanno fatto tutto come hanno fatto in ogni serata trascorsa in ritiro a Trigoria. In sostanza, è successo questo: conclusa la cena, tutti o quasi i giocatori si sono ritirati nelle rispettive stanze dove è possibile seguire le partite di Sky, Claudio Ranieri, invece, insieme ai suoi collaboratori Christian Damiano, Giorgio Pellizzaro e Paolo Benetti, sono andati nella sala video di Trigoria per seguire insieme la partita dell’Inter, con loro anche il team manager Salvatore Scaglia, non Gian Paolo Montali perché pure il direttore giallorosso, da navigato e vincente uomo di sport, non è uno che butta a mare la scaramanzia, e così la partita se l’è vista nella sua stanza. Quelli di San Siro sono stati novanta minuti più recupero che a Trigoria sono stati seguiti in una maniera che alla fine può aver suscitato pure stanchezza. Ma alla fine, nonostante il risultato positivo (se oggi la Roma dovesse battere il Catania lo svantaggio dei giallorossi si ridurrebbe a cinque punti, senza dimenticare che il Milan vincendo il recupero a Firenze e la partita di oggi a Bari arriverebbe a meno quattro), nessuno ha voluto cambiare le proprie abitudini. I giocatori sono rimasti nelle loro camere, mentre Ranieri e il suo staff sono rimasti ancora per parecchio nella sala video per preparare il dvd sul Catania che stamattina faranno vedere ai giocatori come preparazione finale alla gara del pomeriggio. Una riunione in cui non ci stupiremmo se, ai suoi, il tecnico dicesse ora una chance c’è, battiamo il Catania e proviamoci. Una sfida, quella con il Catania, che ora la Roma ha un motivo in più per vincere. Perché Ranieri e i suoi discepoli sanno bene che qualsiasi recupero passa attraverso le vittorie delle proprie partite.
licantropo 21 Febbraio 2010 il 12:57
ilgesto di mourinho era rivolto ai tfosi era chiaro diceva x mi accontento del pareggio visto come si erano messe le cose…………. licantropo