Da Il Corriere dello Sport:
A Boston saranno le 14,45 e chissà se Thomas R. DiBenedetto – dopo un clam chowder – cercherà di sintonizzarsi per vedere Inter-Roma. In fondo è stata proprio la partita dell´andata, decisa con un gol di Mirko Vucinic nei minuti di recupero, a convincerlo che acquistare la Roma poteva essere un buon affare. Era all´Olimpico, mescolato fra tanta gente. Notò subito che non c´era un megastore per i prodotti ufficiali e che lo stadio era grande ma la partita si vedeva male. Da businessman avrà pensato che i margini di manovra, per migliorare questo soccer, erano ampi. Chissà se si è anche emozionato da tifoso. A Claudio Ranieri tutto questo importa poco. La neve di Bologna (partita da recuperare il 23 febbraio) e il pareggio di mercoledì contro il Brescia, in casa, hanno fatto scivolare la sua Roma fuori dalla zona Champions League. Inter stasera e Napoli sabato prossimo. Due sfide decisive per capire quali saranno i veri obiettivi giallorossi. Due sfide senza Philippe Mexès, il difensore più in forma, squalificato per insulti al quarto uomo al termine di Roma-Brescia.
Francesco Totti è rimasto a Roma, a letto con l´influenza. Il dubbio di oggi, invece, riguarda il trequartista da schierare dietro a Borriello e Vucinic. Perrotta dà più equilibrio, Ménez molta più fantasia. Favorito il primo, anche perché senza Totti e Adriano, non ci sarebbero cambi in panchina per l´attacco e Ranieri ha tenuto a chiarire: «Per fare strada servono rose ampie e cambi all´altezza. In questo momento l´Inter ne ha di più». Ranieri non vuole perdere tempo a parlare degli sviluppi societari: «Gli americani? sono come San Tommaso…». Poi ci sono i fiumi di parole. Le ultime dicono che è più facile che a Roma, insieme a Franco Baldini direttore generale, arrivi Fabio Capello piuttosto che Carlo Ancelotti.