Damiano Tommasi è intervenuto per parlare dell’infortunio occorso a Daniele De Rossi che pare non riuscire a recuperare per la gara contro l’Udinese. Da Il Romanista:
«Servire» il paese senza penalizzare il proprio datore di lavoro. Il tributo che sta pagando la Roma alle nazionali comincia ad essere alto. De Rossi è l’ultimo di una serie di “vittime della patria”: Riise, Vucinic, Juan e Mexes. A lui, almeno stavolta, è andata decisamente meglio di un mese fa quando si ritrovò con un edema al polpaccio. Anzi, di lusso. Un “lusso” che, però, dovrebbe fargli saltare l’Udinese e il Bayern.
Chi, nel passato, ha vissuto una situazione analoga a quella di Capitan Futuro è Damiano Tommasi: durante un’amichevole con l’Italia si fece male, restando fuori per diverso tempo. Oggi, “l’anima candida” giallorossa si divide fra il campionato di seconda categoria veneto e il ruolo di consigliere dell’Aic, l’associazione italiana calciatori. «Ultimamente è stato paventato un possibile accordo che prevedesse una diaria, dei rimborsi, una copertura assicurativa ed eventuali premi per quei club che davano un certo numero di calciatori alla nazionale. Trovo che sia una situazione piuttosto delicata, vestire l’azzurro è una cosa bella e che fa crescere sotto tutti gli aspetti. Sarebbe opportuno trovare un periodo per concentrare gli impegni delle selezioni ma è praticamente impossibile, il calendario della stagione non lascia spazi». «E’ difficile rifiutare la propria nazionale – continua Tommasi – , tuttavia capisco perfettamente le esigenze delle società che, a volte, si ritrovano giocatori infortunati per lunghi periodi. Purtroppo, in questi contesti, la discussione ricade più sul patrimonio economico che rappresenta l’atleta e non sulle reali condizioni fisiche. Così come può capitare di farsi male durante una tournee estiva dall’altra parte del mondo, può succedere quando si veste la maglia del proprio paese».
