Il paradosso di Ranieri

di Redazione Commenta


 Dal Tempo:

Dalle speranze di rinnovo alle dimissioni. Cose incredibili che possono accadere soltanto nel folle mondo giallorosso. Claudio Ranieri non è più l’allenatore della Roma, salvo clamorosi ripensamenti. Lo ha deciso lui dopo la quarta sconfitta di seguito arrivata ieri a Genova. Quella che fa più male, dopo essere stato in vantaggio per 3-0. È entrato negli spogliatoi, ha ringraziato la squadra e ha annunciato il suo addio. Prima ai giocatori, poi a Montali. Non alla Sensi che lo ha appreso dall’Ansa: «Lascio per dare un segnale» ha scritto il tecnico in un comunicato dettato al suo addetto stampa. Una decisione inevitabile e invocata da gran parte dello spogliatoio. Ma a Trigoria sono rimasti tutti spiazzati, a partire dalla presidentessa. Senza il passo indietro di Ranieri chissà quanto sarebbe ancora durata la «tarantella» tra una proprietà uscente, una entrante che segue gli eventi con grande preoccupazione dagli States e i dirigenti di una banca che stanno provando a fare un mestiere che non gli compete. La vicenda assume i contorni dell’assurdo: fino a ieri mattina Ranieri era convinto di poter addirittura rinnovare il suo contratto. Sabato pomeriggio lo ha detto in conferenza stampa e in uno scambio di sms notturno ha messo in allerta il suo avvocato Mattia Grassani su un possibile incontro nei prossimi giorni per definire l’accordo. I novanta minuti di Marassi hanno ribaltato la situazione. Ranieri è tornato da Genova con la squadra, è passato per Trigoria da dove è uscito alle 22 a bordo di una Smart bianca. «Prendiamo atto – ha commentato perplessa il presidente Rosella Sensi – delle sue dichiarazioni. Questa sera non faremo nulla, ci riserviamo di decidere dopo una riunione in programma domani mattina (oggi, ndr) alla quale parteciperanno oltre a me, i dirigenti e i giocatori».


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>