Il Messaggero: Ranieri, errori tattici evidenti

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 E’ l’analisi di Roberto Renga, giornalista de Il Messaggero che imputa la brutta partenza giallorossa a errori tattici di Claudio Ranieri. Testuale:

I segnali negativi c’erano tutti: bastava interpretarli ed è ciò che abbiamo fatto, rischiando di passare per amici di qualcuno e nemici di altri. Speravamo, mettendo le cose per iscritto, di agevolare il percorso della Roma. Ammettiamo la sconfitta, ma non alziamo bandiera bianca. E’ il momento di dirsi le cose in faccia, tirando piatti e argenteria. Ranieri l’ha capito e ha lungamente parlato con la squadra e con Totti, ancora offeso per come si era (non) giocato a Monaco.

L’atteggiamento giallorosso sarebbe occasionale e dovuto allo stato di malessere della squadra. Con la salute la Roma tornerà ad attaccare e a giocare a pallone. Una vittoria di Totti, dunque? No, della logica. E anche di Ranieri, se ha davvero preso atto degli errori tattici commessi in Baviera. In pochi, dopo il peccato, corrono a confessarsi. Tutto risolto, allora? Piano, temiamo che dietro questo terribile avvio romanista ci sia un equivoco di fondo e se fosse così il problema sarebbe serio. L’allenatore, subito dopo il catenaccio di Monaco, ha ammesso che la Roma è abituata a giocare con Totti centravanti. Ma ha aggiunto: ho Borriello, ho Adriano e dunque devo cambiare. No: Ranieri deve modificare il gioco che fu di Spalletti e che si adatta a questa squadra come un abito su misura, solo se ritiene che sia giusto, senza pensare ai singoli. Altrimenti il discorso si allarga e potremmo ricordargli che per il quattro, quattro, due servono gli esterni alti e che la Roma due ne ha appena venduti (Cerci e Guberti), che Taddei non ha la corsa di una volta, che Menez potrebbe solo adattarsi, che Perrotta il mediano mancino l’ha fatto in Germania, ma quattro anni fa. Insomma: prendendo Adriano e Borriello e cedendo le ali, si è fatto e disfatto il lavoro. Un’evidente svista tattica. Tanto vale ritornare al passato e chiedere scusa ai nuovi arrivati: Totti centravanti, Vucinic o Menez a sinistra, Taddei a destra, Perrotta in mezzo, Borriello e Adriano solo quando serve (e serve). La Roma, messa così, in Baviera non si sarebbe solo difesa. Forse avrebbe perso lo stesso, ma non si sarebbe fatta ridere dietro, mostrando un calcio da anni cinquanta. Il problema, come Ranieri a Cagliari e Monaco ha lasciato intendere, è Francesco Totti? Personalmente, riteniamo che Totti sia indispensabile ma che attorno gli si debba cucire il modulo giusto. Il capitano è il più bravo quando ha la possibilità di giocare molti palloni, nel momento, in sostanza, in cui la Roma pratica un calcio offensivo. Se deve muoversi come a Monaco, con tre tedeschi addosso e gli capitano quattro o cinque palloni, allora sì, se ne può fare a meno. La società ha deciso di cucire la bocca dei calciatori sino a domenica. Non serve a niente. Parlano tra loro, invece che con noi.


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