Secondo Leggo sono quattro i dubbi di Ranieri riguardo il futuro della Roma:
1) Il futuro societario. Domani Unicredit e Italpetroli (a meno di clamorosi scossoni) firmeranno finalmente l’accordo che determinerà il passaggio della Roma nelle mani della banca. E poi? Il futuro è ancora nebuloso. Quello che è certo è che la Roma per un certo periodo di tempo (probabilmente fino a dicembre) resterà senza un presidente vero. L’ipotesi di Rosella Sensi nel ruolo di garante senza potere decisionale non rappresenta di certo una sicurezza per lo stesso Ranieri, che si ritroverebbe a gestire una situazione se non di anarchia, di precarietà.
2) L’anagrafe della squadra. La Roma è la seconda squadra più vecchia del campionato. La più anziana della storia giallorossa. Ma ciò che preoccupa maggiormente Ranieri è l’età avanzata di alcuni giocatori cardine. Totti su tutti. Il capitano avrà 34 anni, parecchi acciacchi e la delusione per un mondiale svanito. Oltre a Totti però c’è da tener conto degli over 30 Perrotta, Taddei, Riise, Cassetti e Pizarro. In pratica l’ossatura della Roma.
3) Il mercato. Gli arrivi di Simplicio ed Adriano non bastano. La prima richiesta di Ranieri risponde al nome di Burdisso. Un semplice riscatto quindi che non aggiunge nulla alla Roma della passata stagione. La distanza enorme fra domanda e offerta non fa presagire però nulla di buono. Ranieri inoltre avrebbe voluto trovare in ritiro gli altri elementi richiesti (due terzini e un esterno) ma la querelle societaria ha congelato tutto.
4) Adriano. Ranieri ha benedetto il suo arrivo ma il nome del brasiliano non era in cima alla sua lista. Durante la vacanza-lavoro in Brasile Adriano il campo lo ha visto poco e lo si capisce dalla sua tenuta fisica. Quello di ieri a Trigoria è stato il primo vero allenamento. Tra l’altro ritardato di alcuni giorni. E Ranieri storce la bocca. Anzi, trema.