Allenatori Roma: Burgess e gli eroi di Testaccio

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 Francis Herbert Burgess è considerato il secondo allenatore della storia dell’ AS Roma. Con un vizio di fondo; perché in realtà il tecnico che ha legato la sua notorietà alla nascita del Campo Testaccio subentrò solo alla settima giornata della stagione 1929/1930, rimpiazzando il romano Guido Baccani.
Burgess arrivò alla guida della Roma dopo una soddisfacente carriera da calciatore interrotta da un infortunio di gioco dopo aver militato nel Manchester City e nel Manchester United ed essendo stato per quattro volte il capitano della nazionale Inglese. Iniziò la sua carriera di allenatore in patria per poi approdare in Italia dove prima di sedersi sulla panchina giallorossa allenò Padova e Milan.
Ingaggiato dal presidente Renato Sacerdoti, rimase alla guida della Roma per tre stagioni (1929-1931) piazzandosi rispettivamente al , e posto della Serie A. Il tecnico inglese ha scritto senza dubbio pagine importanti della storia del club giallorosso, con il suo credo tattico altamente innovativo per l’epoca fatto di grande corsa e passaggi veloci, di movimenti negli spazi vuoti e di continui scambi di ruolo tra terzini, mediani e ali, permise alla Roma di ottenere splendidi risultati sportivi. L’ 8 dicembre del 1929 al Cinodromo della Rondinella si giocò il primo derby della capitale che si concluse con una vittoria della Roma grazie a una rete del bomber Volk a un quarto d’ora dal termine.  Nella seconda stagione alla sua guida vinse con il risultato di 5-0 al Campo Testaccio contro la Juventus. La vittoria sui bianconeri fu solo la ciliegina sulla torta di una stagione entusiasmante in cui la Roma non riuscì a vincere il titolo ma diede prova di grande forza, stabilità e compattezza. Burgess diede a quella squadra un senso di collettivo che la rese unica nel suo genere, gli eroi di Testaccio si sentivano uniti nell’ intento di difendere i colori di una città, di una maglia, di una squadra che li ha resi immortali e indelebili nella memoria dei tifosi giallorossi.
Purtroppo nella stagione seguente la Roma ebbe un crollo fisico e di risultati, fu subito eliminata dalla Coppa Europa e alla 10° giornata dopo l’ennesima sconfitta incassata, un 3-1 a Firenze, Burgess venne allontanato dalla panchina e a prendere il suo posto fu l’austriaco Jonas Baar.
Al momento del suo esonero oltre al pessimo andamento della squadra, pesò senza dubbio il suo più grande difetto, che nell’ arco della sua carriera generò non pochi inbarazzi nel suo ambiente di lavoro, il tallone d’Achille di Herbert Burgess fu l’ alcolismo che lo portò alla morte nel 1954.

Federico Capuzzo


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