Stefano Guberti è una delle note poco liete di questa prima parte di stagione. Non per responsabilità sue, sia chiaro. L’acquisto di mercato più importante – Nicolas Burdisso escluso, ovviamente – dellla società giallorossa vive un periodo poco felice da quando Luciano Spalletti – ovvero colui che lo ha voluto fortemente – ha lasciato i giallorossi.
L’ex barese, con Claudio Ranieri, ha avuto poco spazio e gli tocca mettere da parte ogni sogno di gloria vissuto nel corso delle prime giornate (quando ancora veniva schierato nell’undici titolare). Ora, piuttosto, quella smania di spaccare il mondo si è trasformata in voglia di rivalsa, ferma intenzione di fare il massimo per mettere in difficoltà un allenatore che pare non essere sicuro di affidarsi con costanza alla giovane ala.
Eppure, le parole di Guberti fresche di giornata e rilasciate a Roma Channel non sono le stesse di un calciatore demotivato, tutt’altro:
“A Roma mi trovo abbastanza bene sin dall’inizio. I compagni e i mister mi hanno accolto bene. Totti e De Rossi sono grandi giocatori ma sono ragazzi tranquillissimi. Era da tanto che aspettavo di arrivare alla Roma. L’inizio è stato positivo, adesso sto trovando meno spazio”.
Inevitabile ricadere sulle decisioni del mister testaccino: Guberti sa di doversi fare spazio e strada a suon di risultati:
“Ranieri ha dato una scossa alla squadra. La Roma è forte. Era una questione di spirito. La fiducia me la devo meritare. Vengo dalla serie B, in A ancora non ho dimostrato nulla. Ranieri ti sprona a dare il cento per cento. Se ti alleni bene, la domenica raccogli i risultati. Io voglio diventare importante per la Roma”.
Nessun dubbio neppure rispetto alla posizione in campo:
“A Bari è stata la mia migliore stagione. Sono riuscito a trovare il mio ruolo esatto. La squadra riusciva a mettermi sempre uno contro uno con i difensori avversari. Nel corso dell’esordio col Genoa non ero me stesso. Non sono riuscito a dar quello che volevo. Era la prima gara da titolare. In Europa League avevo tanta voglia di giocare. E’ andato bene il primo stop e ho iniziato tranquillo. A Genoa non è andata così. Da piccolo simpatizzavo Milan. Ho ben integrato con i compagni: con Okaka, Andreolli spesso andiamo a cena. Ho visto un po’ Roma, ma mi devo ancora ambientare. Vado in giro col navigatore, altrimenti mi perdo. L’ho vista un po’ con la mia ragazza. Ben sapendo che è il cuore ad avermi spinto verso Roma perchè la Roma di Spalletti era la squadra più bella a vedersi”.