Stefano Guberti a margine della felice esperienza alla Sampdoria – con cui è riuscito a conquistare i preliminari di Champions League – torna a Roma. Per restare? Per partire ancora’ E’ presto per saperlo, di sicuro l’accorato appello del centrocampista non lascia adito a dubbi: vuole convincere Claudio Ranieri. Da Il Corriere dello Sport:
Il sottofondo è una musica bagnata. Dal telefono escono i suoni dei bar e quelli delle onde del mare, mescolati, mentre il futuro sembra lontanissimo e insignificante. Stefano Guberti si gode le vacanze a Formentera dopo un anno di stranezze: un autunno insicuro nella Roma, una primavera di fiori e champagne alla Sampdoria. Il film sdolcinato vorrebbe che la storia continuasse a Genova, con la Champions League da scoprire. Invece la realtà è un contratto di tre anni con la Roma, con tutte le incognite dell’equazione perfetta di una grande squadra. Guberti conosce la vita del calciatore sostituibile. Bravo ma non unico. La Sampdoria lo riprenderebbe, in comproprietà o a titolo definitivo, la Roma per lasciarlo libero chiede circa 6 milioni. Non c’è identità di vedute. A lui va bene così.
Stefano, come va in Spagna?
«Bene, fa caldo ma non caldissimo. Mi sto rilassando con gli amici, in attesa della nuova stagione».
La vecchia si è chiusa benissimo. Guberti in prestito alla Samp, Guberti titolare, Guberti in Champions.
«Sono stati mesi importanti. Sono contento di averli vissuti perché avevo bisogno di giocare con continuità per maturare. Ora torno alla Roma e spero di convincere Ranieri che posso essergli utile».
Cosa si aspetta adesso, a quasi 26 anni?
«So che non sarà facile trovare spazio. Ma ricordo anche che Ranieri a gennaio era contrario alla mia partenza. Mi disse che contava su di me. Vedremo che succederà. Credo che andrò in ritiro, anche se la convocazione non mi è ancora arrivata. Ci sarà tempo per fare le giuste valutazioni».
Non potrà pretendere un posto da titolare.
«Ci mancherebbe altro. Nella Roma giocano e giocheranno tanti campioni, io devo solo impegnarmi per conquistare fiducia. Sicuramente rientro con l’idea di restare, per diventare importante in questa squadra».
Cosa non ha funzionato nei primi sei mesi romanisti?
«Quando arrivai da Bari, sapevo che non sarebbe stato semplice il salto. Peraltro, in quel periodo la Roma aveva tanti problemi. Ci sono stati due allenatori, i risultati non arrivavano. Ho cercato di dare un contributo ma è stata dura: se le squadre vanno bene, i calciatori entrano meglio nei meccanismi, come ho dimostrato nella Sampdoria. Comunque non voglio trovare scuse: è stata anche colpa mia. Se avessi sfruttato meglio certe occasioni, segnato qualche gol, magari la storia sarebbe stata diversa».
Nella Sampdoria i gol sono stati due. Uno dei quali, bellissimo, alla Lazio.
«Eh, spero di ripetermi il prossimo anno. Un gol nel derby sarebbe il massimo».
L’unica brutta serata è stata proprio all’Olimpico, contro la Roma, nella partita che ha deciso lo scudetto.
«Non avrei dovuto giocare. Era una partita speciale, non ero sereno. Per rispetto verso la Sampdoria ho deciso di andare in campo. Ma ho sbagliato».
E infatti è stato sostituito nell’intervallo. Come ha vissuto da avversario quel dramma sportivo dei suoi ex compagni?
« Ero dispiaciutissimo. Io sono arrivato quarto, vivendo una grande gioia, ma lottare per lo scudetto come ha fatto la Roma è qualcosa di molto più grande. Non è stato bello togliere un sogno alla squadra che era stata e che sarebbe stata mia. Brighi, De Rossi, ma anche altri, sono amici. E’ stato un peccato».
Del Neri la voleva anche alla Juve. Vero?
(ride) «Lui mi stima. Ma io sono già contento così».
La Roma può ancora restare al vertice? Finora ha preso Adriano, Simplicio e… Guberti.
«Non lo so. Chiaramente è difficile ripetersi. Dipende da tante cose».
Guberti cosa chiede alla Roma?
«Voglio giocarmi le mie possibilità. Quest’anno c’è anche la Champions League, che per me è una novità assoluta».
E se le dicessero che non c’è posto?
«A quel punto troveremmo un’altra soluzione. Restare alla Roma solo per raccontare in giro che indossi la maglia giallorossa non ha senso. Ma la mia idea è di meritarmi spazio a Roma. E’ la società che mi sono scelto un anno fa, no?».