Da La Gazzetta dello Sport:
«Illusione, dolce chimera sei tu!»: così recitava una canzone in voga negli anni Quaranta. Ora, c’è chi la ricorda, pensando che, in fondo in fondo, la Roma può ancora sperare di vincere lo scudetto. Non vorrei fare il bastian contrario, ma chi insegue questo sogno è proprio fuori della realtà. Certo, se la Roma fosse quella di qualche settimana fa, si potrebbe sperare e, quindi, desiderare un campionato allo sprint. Ma, purtroppo per i tifosi della curva Sud, così non è. Sono i risultati a dimostrarlo, non le chiacchiere da bar dello sport. Ranieri ha perso troppi punti a Cagliari, a Napoli e a Livorno. Partite già vinte e poi regalate in parte agli avversari. Con questi chiari di luna, come si può pensare ancora a competere con Inter e Milan? D’accordo, il campionato è lungo e la squadra di Mourinho gioca all’Olimpico il 27 marzo. Ma non è questo il nocciolo del problema: il punto fondamentale è un altro. È l’altalena della Roma che preoccupa, perché non riesce più ad essere il «bulldozer del passato». Piuttosto, c’è chi pensa con razionalità che è meglio guardarsi indietro. Il terzo posto è una manna se si vuole partecipare alla Champions; il quarto sarebbe un guaio. Si dovrebbe far ricorso alle qualificazioni, rivoluzionando il ritiro precampionato e la preparazione di una intera stagione. Il mister fa bene a predicare l’ottimismo e a far credere ai giocatori che tutto può ancora accadere. Se si comportasse diversamente, potrebbe verificarsi quello che gli psicologi definiscono “un crollo morale”, con la conseguenza disastrosa di una serie di risultati negativi.