Gennaro Gattuso, nella conferenza stampa da Centurion, sede del ritiro italiano in Sudafrica, ha parlato del suo futuro:
“Dopo il Mondiale smetto con l’azzurro, la decisione è presa. Ho 33 anni, gioco in un ruolo particolare, per il futuro è giusto dare spazio a chi avrà più benzina”. Poi aggiunge: “Mi sono rovinato con le mie mani facendo l’anno scorso la Confederations con mezza gamba. Tornato a Milano, spesso ho giocato in condizioni non buone, colpa del mio carattere: Ora però sto bene, la voglia c’è: senza entusiasmo io sono un giocatore di terza categoria. Io per i soldi che ho guadagnato posso smettere di giocare anche domani e conoscendomi, spero di potere dimostrare che sono ancora importante come giocatore, non sono certo un allenatore”. Poi spazio ai sogni: “Spero un giorno di fare un Mondiale da ct”. Successivamente “ringhio” passa a una breve disamina della partita di lunedì contro il Paraguay: “Sappiamo che contro di loro ci giochiamo tanto, sono una squadra tosta e latinoamericana: visto l’Uruguay? Lottano su tutti i palloni, non dobbiamo cadere nelle provocazioni, anche perchè gli arbitri nelle prime gare stanno sempre sul pezzo e applicano alla lettera il regolamento”. Una ricetta per la Nazionale il centrocampista del Milan ce l’ha: “Noi in vetrina dobbiamo mettere la compattezza. Cassano, Totti, Balotelli? A parte che già paragonare Balotelli a Totti, quante pagnotte deve mangiare l’interista. Sono dunque situazioni diverse. Detto questo, sapete come Lippi punti su un gruppo coeso, non vuole gente che si faccia i cazzi suoi. E mi pare che qui il risultato sia ok”. Infine una battuta sull’ambiente “mondiale”: “C’è un clima splendido, è un Paese che non merita tutti questi problemi di sicurezza. Sempre la maxiscorta, che peccato. Epperò la loro allegria è contagiosa. Quanto a me, che non possano venire moglie e figli è praticamente un sollievo: almeno non c’è la preoccupazione. Siamo vecchi? Lo dite da un anno, io non mi ci sento. Che Lippi mi porti sempre è onore, la gioia più bella è questa maglia, sarei venuto anche se mi avessero detto di portare l’acqua”. Poi è la volta del gruppo, facile l’accostamento con l’Unità d’Italia, e le polemiche con i politici: “Penso che a fare come me e a dire sempre la verità, molti apprezzano e altri ti strumentalizzano: se dici cose sbagliate i politici e ti sparano a zero. Per me questo è il terzo Mondiale, ma il problema della strumentalizzazione c’è ogni giorno nel mondo del calcio. Molti di noi giocatori non parlano di politica, ma non capisco perchè loro invece facciano il contrario“.