Garrone: “Black out totale, serve equilibrio”

di Redazione Commenta


 Il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone è stato intervistato dal sito ufficiale della società blucerchiata, dopo il colloquio tenuto con squadra e staff tecnico nel centro sportivo di Bogliasco:
«La parola che maggiormente attraversa i miei pensieri in questi giorni così intensi è equilibrio – comincia Riccardo Garrone -. La ricerca del nostro personalissimo equilibrio è un esercizio a dir poco essenziale se vogliamo provare a riprenderci subito tutte quelle sensazioni e vibrazioni positive che fin da inizio stagione ci avevano, per così dire, fatto compagnia. Sono da ormai quasi otto anni immerso in questo strano pianeta chiamato calcio e la lezione numero uno che ho imparato è stata proprio questa: la ricerca dell’equilibrio. Mai esaltarsi troppo nei momenti up, mai esagerare con la frustrazione e le critiche nei momenti down».
Una perfetta puntualizzazione accanto alla quale si può però iniziare a fissare qualche paletto in termini di cause e responsabilità…
«Nessuno qui in Sampdoria pensa di dover sottovalutare il nostro attuale momento. Ci troviamo di fronte ad un black-out praticamente totale che ha investito non solo la sfera atletica e tecnica, ma in primo luogo, quella mentale. Non ho e non abbiamo alcuna intenzione di mettere in piedi una sorta di caccia alle streghe».
Per svoltare e ritrovare il cammino perduto quale è la ricetta personale del presidente Riccardo Garrone?
«Quello che non manca è il dialogo, in primis tra allenatore e squadra. E reputo questo già un ottimo punto di partenza. Ma sta certamente anche a noi – in quanto società – il trovare la giusta ricetta per permettere ai ragazzi di ritrovarsi il più in fretta possibile per non disperdere quanto di buono messo insieme nei primi mesi di questa stagione. È fondamentale che tutti i soggetti coinvolti nella società, nello staff tecnico e nella squadra si impegnino al massimo a comprendere il proprio ruolo e a gestirlo con elevata professionalità».
Tra le tante soluzioni formulate per ritrovare in fretta la retta via si è anche ipotizzata quella di un ritiro anticipato…
«Il ritiro? Può essere un argomento di discussione piuttosto facile, ma che reputo anche abbastanza sterile. Sono le teste a dover fare la differenza, non la location. Nel gruppo non c’è il benché minimo sintomo di frattura. Bisogna solo ritrovare il giusto percorso mentale fatto di motivazioni e positività che ci accompagnava non più tardi di due settimane orsono».
Nell’attenta analisi fin qui messa sul piatto, lei – personalmente – a chi o a che cosa imputa principalmente le cause di questo momento no?
«Sul patibolo non c’è nessuno. Ripeto: la nostra non è una caccia alle streghe. Ma tutte le componenti, dal presidente, ai dirigenti, al tecnico per finire con la squadra, sono chiamate a trovare il modo giusto e soprattutto più rapido per uscire da questa pesante empasse».
Uscire dalla crisi ripartendo però da una sfida, decisamente probante, almeno sulla carta. Domenica sera al “Ferraris” arriverà infatti la Roma di Claudio Ranieri, reduce peraltro dalla vittoria nel derby contro la Lazio.
«Un’altra lezione importante che il calcio mi ha insegnato in questi otto anni è che la possibilità del riscatto è sempre dietro l’angolo. In quest’ottica la sfida di domenica sera ad una big come la Roma sembra quasi capitare a puntino. Certo andremo ad affrontare un collettivo fortissimo. Ma lo faremo a casa nostra, in mezzo alla nostra gente, con la forte consapevolezza di avere parecchio da farci perdonare. Sono sicuro, anzi sicurissimo, che i ragazzi non tradiranno le nostre attese».


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