Futuro societario Roma, l’articolo di MF-Dow Jones:
E’ arrivata stamattina la vendor due diligence sulla As Roma sulle scrivanie dei potenziali acquirenti del club giallorosso. E’ quanto apprende MfDowJones da alcune fonti accreditate. Si tratta di un report approfondito preparato per la parte contabile da Deloitte & Touche e per la parte legale dagli studi Grimaldi e Associati, Carbonetti e Lovells.
Con l’invio della vendor due diligence inizia, dunque, la fase decisiva sulla procedura di vendita della As Roma da parte di Unicredit, coadiuvata dall’advisor Rothschild. La fase che segnerà la linea di demarcazione tra chi realmente è intenzionato a mettere sul tavolo un progetto serio di medio e lungo termine, i capitali e quindi a fare l’offerta vincolante e chi invece pensa di poter tornare a casa con un “abbiamo scherzato”.
Il documento infatti contiene tutti gli elementi determinanti per valutare la situazione economico-finanziaria del club di Totti & Company da parte dei gruppi in gara. Al fine di assicurare un processo di vendita efficiente, il venditore, in questo caso Unicredit e la famiglia Sensi, devono presentare ai potenziali acquirenti le proprie informazioni finanziarie nella maniera più trasparente possibile.
La due diligence è infatti un report approfondito sullo stato di salute di una società in vendita. Consente al venditore di mantenere un maggior controllo sul processo di vendita e sulle tempistiche di completamento della transazione con potenziale beneficio sul prezzo di cessione che al momento è ancora di difficile definizione e tutte le indiscrezioni (130-150 milioni di euro) non hanno registrato conferme.
Il documento è stato inviato a quasi tutti i partecipanti alla fase di offerta non vincolante. Mentre, infatti, si era inizialmente scelto di far entrare nella fase di vendor due diligence solo le tre offerte ritenute credibili e finanziariamente strutturate, alla fine Unicredit ha aggiunto alla short list a tre (gruppo statunitense, arabi e l’italiano Angelucci) anche altri due pretendenti meno quotati per lasciare spazio ad una data room più ampia. Per quel che riguarda la tempistica occorrerà qualche settimana per poter definire e preparare un’offerta vincolante. Unicredit e Rothschild tenteranno di stringere i tempi per far chiudere il deal entro la fine dell’anno, ma è ragionevole ritenere che in questo tipo di operazioni così complesse i venti giorni lavorativi che restano da qui a Natale potrebbero non essere sufficienti.